Turismo

Ponte dell’Immacolata: meteo in miglioramento, l’agriturismo si affida al “last minute”

Secondo Agriturist (Confagricoltura), 100 mila alloggiati e 600 mila a tavola. Cresce del 19% la ricerca del basso prezzo; il 35% starà fuori una sola notte

05 dicembre 2008 | T N

Residue piogge sulla costa tirrenica centro-meridionale sabato 6, ancora qualche pioggia al sud domenica 7, sereno lunedì 8: secondo Agriturist (Confagricoltura) le previsioni del tempo incoraggeranno almeno 100 mila appassionati a trascorrere il ponte dell’Immacolata nei 18.600 agriturismi della campagna italiana. Altri 500 mila si accontenteranno di una gita fuori porta all’insegna della buona tavola, accolti da molti piatti preparati con prodotti a denominazione d’origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP), perchè Agriturist ha dedicato il mese di dicembre alle “Giornate Nazionali delle DOP e delle IGP” nel quadro della campagna di informazione “Occhio ai marchi DOP e IGP...” promossa da Agriturist con il contributo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Da www.agriturist.it si può scaricare l’opuscolo di presentazione della campagna. Ai lettori più attenti non sfuggirà qualche “mancanza”, sfogliando le mappe regionali su cui sono indicate le diverse specialità agroalimentari DOP e IGP. In effetti, nel luglio scorso, quando Agriturist ha pubblicato l’opuscolo, i riconoscimenti d’origine attribuiti all’Italia erano 171; oggi sono arrivati a quota 174 (113 DOP e 61 IGP) grazie a tre recenti “new entry”: la Casatella Trevigiana (DOP), il Salame S.Angelo (IGP) e il Radicchio di Chioggia (IGP). In Europa siamo di gran lunga i primi seguiti dalla Francia staccata di ben 14... prodotti!

A farla da padrone sulle tavole degli agriturismi, in occasione del ponte dell’Immacolata, saranno soprattutto salumi (30, di cui 20 DOP e 10 IGP) e formaggi (35, tutti DOP), questi ultimi non solo protagonisti di sontuosi “vassoi” ma anche di saporiti condimenti per i primi piatti. Per gli appassionati di olio extravergine di oliva, 38 scelte, di cui una soltanto IGP e tutte le altre DOP), accompagnate da diverse proposte di degustazione guidata. Riso (Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, Riso Nano Vialone Veronese IGP) e Farro (Farro della Garfagnana IGP) ispireranno gustosi primi piatti, mentre la frutta (fresca e secca) sarà protagonista di crostate e ricette dolciarie locali.

Fra le regioni preferite, come al solito, la Toscana, seguita da Lombardia, Sicilia e Lazio; Siena, Roma e Perugia, si contendono il primato per provincia; nella scelta per aree più circoscritte, prevale il Chianti su Perugia-Assisi; in terza posizione il versante catanese dell’Etna.

Nonostante i prezzi pressocché invariati già da tre anni, sono in crescita (+19% ) rispetto al 2007, coloro che, nella ricerca di un agriturismo, danno priorità alla motivazione economica. La parola d’ordine, dunque, sarà spendere il minimo, e ci si arriverà anche limitando il soggiorno ad una sola notte, con prima colazione e due pasti (35% della domanda), e cavandosela, nella maggior parte dei casi, con una spesa di 100-120 euro a persona.






Fonte: Agriturist.