Turismo

Si prospetta una stagione estiva debole per il settore turistico italiano

Sono i primi dati, quelli che precedono il “tutto esaurito” di agosto, e non sono positici. Tiene l’agriturismo ma Confesercenti lancia già l’allarme

05 luglio 2008 | Graziano Alderighi

Il 2008 per il nostro settore turistico si sta rivelando un anno "strano", anno che sta producendo risultati inferiori alle aspettative e questo per molti fattori: primo fra tutti il cambio sfavorevole euro/dollaro che fa rimanere a casa una percentuale significativa di turisti americani; a seguire il prezzo del petrolio che incide significativamente sul prezzo dei biglietti aerei; terzo la concorrenza di altri paesi che, pur subendo come l'Italia i fattori petrolio e valuta, sono stati in grado di organizzare un'offerta più competitiva e coerente.
Altro scossone proviene dal traffico interno: la non favorevole congiuntura dovuta al minor potere di acquisto sta obbligando gli italiani ad effettuare vacanze piu' brevi e/o a trascorrerle in strutture più economiche.

Di fronte a uno scenario preoccupante l’agriturismo pare tenere con risultati che dovrebbero essere sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno.
Sempre più frequenti le prenotazioni dell’ultimo minuto, da parte di italiani che puntano su soggiorni brevi possibilmente a prezzo ridotto. La domanda estera guarda soprattutto alla Toscana superando in alcuni casi (Chianti Senese) quella interna.
Come l’anno scorso, nello stesso periodo, ai primi posti la costa livornese, l’isola d’Elba, e la costa grossetana prossima all’Argentario. Guadagnano posizioni la costa abruzzese e il Salento; ne perdono la Penisola Sorrentina, evidentemente danneggiata dai rifiuti in strada, e le Cinque Terre in provincia di La Spezia; stazionari il versante bresciano del Lago di Garda e la costa settentrionale della provincia di Trapani.
I prezzi sono generalmente invariati rispetto allo scorso anno: per un pernottamento con prima colazione si spenderanno mediamente 40 euro, mentre per una mezza pensione si arriva a 70 euro. In luglio e agosto il giro d’affari dell’agriturismo italiano raggiungerà i 550 milioni di euro con una spesa media giornaliera procapite di 58 euro.

Se la situazione per l’agriturismo è in chiaroscuro, lanciano l’allarme gli altri operatori che lamentano ombrelloni chiusi, alberghi semivuoti, campeggi deserti.
Gli imprenditori turistici stagionali vivono insomma una situazione al limite della drammaticità, a causa del tardivo arrivo dell’estate e della ridotta capacità di spesa dei turisti, oltre che della forte concorrenza degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.