Turismo
Agriturismi sotto scacco da parte della Guardia di Finanza
Il 28% delle strutture multate durante i controlli del 1 maggio. Varia la casistica di irregolarità riscontrate. Identificati quasi 1000 lavoratori in nero
12 maggio 2012 | C. S.
Il 28% delle attività che dichiarano di svolgere attività agrituristica sono risultate irregolari. E' quanto hanno accertato gli uomini della Guardia di finanza e quelli delle Agenzia delle entrate, che nel ponte del primo maggio hanno individuato complessivamente 1.700 soggetti irregolari.
I controlli, predisposti dalla Gdf nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, hanno riguardato in particolare diverse strutture che svolgono attività di bed & breakfast, resort, centri benessere e agriturismi in tutta Italia.
Nel corso dei controlli contro l'evasione fiscale nel ponte del primo maggio, gli uomini della Guardia di finanza hanno identificato quasi 1.000 lavoratori in nero. Le verifiche hanno riguardato sia aziende e singoli che dichiarano di svolgere attività agrituristica, sia il contrasto all'abusivismo commerciale, alla contraffazione e all'emissione di scontrini e ricevute fiscali.
Nei primi quattro di quest'anno le Fiamme Gialle hanno svolto su tutto il territorio 10.603 controlli in agriturismo e resort, che si aggiungono a quelli da ultimo attivati per il ponte del 1 maggio, nel corso del quale sono stati scoperti oltre mille lavoratori in nero. Negli ultimi quattro mesi sono stati oltre 2mila i casi di irregolarità individuati. Tra questi, gli agriturismi spacciati per bed & breakfast e per azienda agricola scoperti dai finanzieri di Perugia e di Parma. Strutture dove, senza alcuna autorizzazione, venivano forniti i servizi tipici degli alberghi, comprensivi di ristorante, solarium, zona relax e piscina.
Molti inoltre i trucchi escogitati per sfuggire al Fisco e pagare meno tasse. A Genova, il titolare di un agriturismo rilasciava ai clienti ricevute fiscali con l'indicazione dell'intero importo. La cifra veniva, però, sistematicamente dimezzata nella copia da registrare in contabilità.
In un agriturismo di Pesaro, invece, ai clienti era impedito di pagare con il bancomat, sebbene il "pos" fosse ben visibile alla cassa. "Non funziona" - diceva a tutti il gestore, invitandoli a pagare in contanti per evitare di rilasciare le ricevute.