Salute
Buone notizie dal piano di controlli straordinario sulla mozzarella di bufala campana
Terminata la seconda fase i risultati hanno evidenziato che tutti i prodotti lattiero-caseari, mozzarella di bufala campana inclusa, possono essere commercializzati liberamente
03 maggio 2008 | R. T.
Si è conclusa la seconda fase del Piano di controllo ufficiale predisposto dal Ministero della salute, in collaborazione con la Regione Campania e a conclusione di questo percorso, effettuato in tempi veramente brevi, i risultati hanno evidenziato che il "problema diossina" esiste in modo circoscritto e comunque in misura ridotta rispetto a qualche anno fa, quando i riflettori dei mass-media, della comunità nazionale e internazionale, non erano puntati sulla Regione Campania, attirati dall'"emergenza rifiuti urbani".
Nel corso della prima fase, che ha coinvolto le province di Napoli, Caserta e Avellino, sono stati prelevati in 173 caseifici 271 campioni di latte, provenienti da 646 diversi allevamenti. Alla luce dell'interpretazione degli esiti analitici, effettuata dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Izs dell'Abruzzo e Molise, Laboratorio Nazionale di referenza per le diossine, sono risultati conformi 232 campioni, pari all'85,6%, mentre 39 campioni (pari al 14,4% degli esaminati) sono risultati non rispondenti ai limiti cautelativi fissati in via provvisoria dal piano concordato con le autorità comunitarie .
Ciò ha permesso di individuare 102 allevamenti potenzialmente contaminati che sono stati già posti sotto sequestro sanitario.
Nella seconda fase del piano di campionamento, che ha interessato le province di Salerno e Benevento, sono stati prelevati 116 campioni di latte da 67 diversi caseifici, interessando 313 allevamenti. Tutti i campioni analizzati sono risultati conformi. Ciò ha confermato che tali province non sono state interessate dal fenomeno della contaminazione da diossina.
Negli allevamenti conferenti latte ai caseifici in cui è stato riscontrato il superamento dei limiti fissati, sono in corso gli opportuni approfondimenti che prevedono, tra l'altro, il prelievo di campioni di latte e di alimenti zootecnici in ogni singolo allevamento conferente, il divieto di cessione o commercializzazione, a qualsiasi titolo di latte e prodotti lattiero-caseari da essi provenienti, e il divieto di movimentazione degli animali di qualsiasi specie, ivi presenti.
Per quanto riguarda inoltre i controlli effettuati sugli 83 allevamenti posti sotto sequestro, che avevano fornito il latte ai 25 caseifici i cui prodotti erano risultati positivi per diossina nel mese di marzo, n. 48 sono risultati negativi alle analisi condotte su campioni di latte e mangime, 31 sono risultati positivi alle analisi sul latte e 4 sono risultati positivi alle analisi sul latte e mangimi
Grazie a questa operazione di controllo, effettuata in tempi rapidissimi, e che completa le verifiche già effettuate nei mesi di febbraio e marzo, si sono ottenuti i seguenti risultati: 1)l'isolamento degli allevamenti a rischio diossina con il loro sequestro cautelativo; 2)l'identificazione degli allevamenti contaminati dalla diossina, che consentirà di avviare le bonifiche necessarie a rimuovere le cause della contaminazione; 3)la garanzia sul fatto che tutto il latte di bufala campano commercializzato in ambito nazionale ed internazionale è in regola con le norme sulla diossina; 4)la certezza che tutti prodotti derivati dal latte di bufala campano commercializzati in ambito nazionale ed internazionale sono in regola con le norme sulla diossina.
In conclusione, oggi, tutti i nostri prodotti lattiero-caseari, mozzarella di bufala campana inclusa, possono essere commercializzati liberamente sul mercato internazionale, senza sottostare a rafforzamenti di controlli alle frontiere degli altri Paesi. Nei Paesi in cui sono state fatte analisi per la ricerca di diossina in mozzarelle, come ad esempio il Belgio, i prodotti sono risultati tutti conformi.
Fonte: Aiol