Salute
Le fibre alimentari fanno male a chi soffre di malattie infiammatorie intestinali

Alcuni tipi specifici di fibre presenti in alimenti come carciofi, radici di cicoria, aglio, asparagi e banane sono difficili da fermentare e causano un peggioramento dei sintomi per chi soffre di intestino irritabile
21 ottobre 2022 | T N
Un team di ricerca americano ha scoperto che alcuni tipi di fibre alimentari provocano una risposta infiammatoria in alcune persone, causando un peggioramento dei sintomi.
Circa lo 0,7% della popolazione canadese, ovvero una persona su 150, è affetta da sindrome di intenstino infiammato (IBD), tra cui il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, e si prevede che tale percentuale aumenterà fino all'1% entro il 2030.
I sintomi delle IBD possono includere dolori addominali, diarrea, feci sanguinolente, perdita di peso, ritardo nella pubertà e un rischio a lungo termine di cancro del colon-retto. La causa esatta è sconosciuta, ma alcuni fattori di rischio includono la genetica, la dieta, i fattori ambientali e le alterazioni del microbioma intestinale.
"Sappiamo che il consumo di fibre alimentari è benefico per la salute e che favorisce una buona salute dell'intestino nei soggetti sani, ma i pazienti affetti da IBD lamentano spesso una sensibilità al consumo di fibre alimentari", spiega Heather Armstrong, che ha iniziato la ricerca come ricercatrice post-dottorato presso l'Università di Los Angeles e ora è professore assistente di medicina interna presso l'Università di Manitoba e Canada Research Chair in Integrative Bioscience. "Volevamo davvero capire i meccanismi alla base di questo fenomeno".
I ricercatori hanno identificato che alcuni tipi specifici di fibre presenti in alimenti come carciofi, radici di cicoria, aglio, asparagi e banane sono particolarmente difficili da fermentare se alcuni microbi sono assenti o malfunzionanti, come spesso accade nei pazienti affetti da IBD.
Le fibre hanno un effetto antinfiammatorio benefico nella maggior parte delle persone sane e aiutano la digestione, ma i ricercatori hanno scoperto che selezionare fibre non fermentate aumenta effettivamente l'infiammazione e peggiora i sintomi in alcuni pazienti con IBD.