Salute

IL FARMACO DEI FARMACI? UN BUON BICCHIERE DI VINO ROSSO. NOTIZIA POSITIVA, CERTO. EPPURE C’E’ CHI REMA CONTRO. PER INADEGUATEZZA CULTURALE

Gli ultimi studi sul vino del noto farmacologo Hartmut Glossman lasciano ben sperare. Purché in modiche quantità, e dopo i trent'anni, previene cancro, diabete e alzheimer. Non solo, allunga la vita e aiuta perfino la sessualità. Nonostante ciò, alcuni parlamentari italiani vogliono eclissarlo, lanciando una politica proibizionistica minata dall'ideologismo, anziché educare a un consumo saggio e moderato

17 settembre 2005 | T N

La notizia degli effetti benefici del vino è stata diffusa con grande rilievo da Catola & Partners.
Ponete la necessaria attenzione. L’argomento è tra i più caldi, viste le molte contraddizioni che si consumano nel nome del vino.
Da una parte c’è gente che il vino lo studia, con grande fatica perché non ci sono finanziamenti per la ricerca, e allora occorre arrangiarsi, come sempre, come spesso capita in Italia.
Dall’altra c’è chi, come il senatore Ds Antonio Pizzinato, primo firmatario di un assurdo disegno di legge (il n. 3505) vuole imporre un’etichetta che metta in evidenza i dannosi effetti dell’abuso da alcool sulla salute, oltre poi a fissare restrizioni di vendita e divieti di somministrazione in determinati casi.
Stranezze della vita, di cui abbiamo già accennato nello scorso numero (leggi: “Novità d’autunno per le etichette di vino e superalcolici”, link esterno) . Eppure il vino esprime salute, quando ovviamente consumato nelle giuste dosi. Criminalizzarlo non serve. Metterlo all’indice paragonandolo a un qualsiasi altra bevanda alcolica è assurdo. Come farlo comprendere allora a politici incapaci di ragionare sulla realtà dei fatti?

POLITICI CONTRO IL VINO
I senatori Ds, Verdi, Margherita e Gruppo Misto vogliono muovere battaglia. Sono decisi. A loro si sono uniti anche altri parlamentari, in maniera trasversale: Alleanza nazionale, Forza Italia e Udc. Bisogna tenerne conto. Non si da’ il voto a chicchessia, le urne servono a fare il proprio dovere, lasciando anche a casa chi non merita stima e considerazione. I nomi ci sono, in fondo all’articolo è possibile prendere nota dei firmatari, così da poterli tempestare di domande, da scomodarli per un poco dalla loro pigrizia intellettuale, da una certa inadeguatezza nel comprendere cosa sia il vino rispetto agli altri alcolici. Di motivazioni ne avranno pure questi parlamentari, state certi, ne avranno senza alcun dubbio. Li muove un’ideologia, trasversale, una nuova tendenza proibizionista. D’altra parte di alcol si può morire, come si muore però di qualsiasi altra cosa si vada abusando. Si, anche di cibo si può morire o comunque star male. L’obesità è un problema. E cosa si fa si vieta di cibarsi? Questi parlamentari preferiscono la soluzione comoda. Porre delle restrizioni, buttare sull’etichetta qualche frase choc come già si leggono sui pacchetti di sigarette. Troppo facile, troppo comodo. Non si preoccupano di scoprire le ragioni di chi abusa con l’alcol, aiutando sul piano psicologico e sociale le categorie deboli, più inclini a cedere. No, questo no. Nessuno di loro si preoccupa di educare all’equilibrio, al buon senso. No, non sia mai: educare stanca, comporta degli impegni
La prevenzione? E cos’è mai? Siamo un Paese in cui tutti si improvvisano medici taumaturghi e nessuno che cerchi mai di creare dei presidi preventivi, che si faccia carico di insegnare qualcosa di serio alle nuove generazioni, di investire nella risorsa educativa. Niente da fare. Viviamo in un tempo in cui si accetta comodamente qualche tiro dio spinello, qualcuno intende pure legalizzarne il conmsumo, poi invece si usano le maniere forti con una sana bevanda come il vino. E’ una continua caduta nel grottesco, questo Paese ha parlamentari che esprimono una inadeguatezza culturale. Si fermano alla superficie perché non conoscono altre vie. Siamo proprio spacciati, consoliamoci con chi fa ricerca e fornisce notizie positive.

IL VINO UN FARMACO NATURALE?
La vite una pianta medicinale? Il vino un farmaco naturale? Sì, purché buono, rosso, bevuto con moderazione e mai prima dei trent'anni, abbassa i rischi di prendersi il cancro, previene diabete e alzheimer, bilancia insufficienze cardiovascolari, aiuta l’attività sessuale e addirittura allunga genericamente la vita.

Parola di Hartmut Glossman, docente alla Medical University di Innsbruck, farmacologo e biochimico clinico di fama internazionale, che ieri in Palazzo Vecchio ha riferito sui risultati dei suoi studi più recenti agli ottocento partecipanti al congresso mondiale della Society for Medicinal Plant Research chwe si è tenuto a fine agosto a Firenze (www.farmacia.unifi.it/gacongress2005.html).

Health Benefits of Wine, i benefici effetti del vino sulla salute. Questo il titolo senza equivoci della sua relazione, rinforzata da un intervento complementare (Herbal Medicine and Wine) di un altrettanto ben noto collega della Medical University di Innsbruck, il professor Michael Popp, patron della multinazionale tedesca Bionorica leader nel settore delle piante medicinali, nonché cultore della dieta mediterranea e da qualche anno appassionato vigneron sotto il sole di Majorca.

Non è affatto vero che l'alcol fa sempre male, ha detto Glossman. E' vero che whisky, cognac, brandy, vodka, gin e superalcolici in genere possono originare molti malanni, cancro compreso. Ma il vino, soprattutto rosso, è un'altra cosa. Il vino può far bene, sempre, s'intende, se bevuto da adulti e in quantità contenute. Polifenoli, tannini, resveratrolo, kamferolo e quercetina sono le principali sostanze benefiche contenute nel vino citate dal professore. Il quale ha ricordato due paradossi.

Il primo è che negli Stati Uniti, a dispetto di ogni evidenza scientifica, il vino continua a essere venduto con una vistosa etichetta che lo descrive indifferentemente pericoloso per la salute, senza nessuna distinzione tra prodotti di qualità, di provenienza e quant'altro.

Il secondo paradosso riguarda una recente ricerca di carattere sanitario sulla Francia occupata da nazisti. Tra il 1940 e il 1945 il governo militare proibì la vendita di vino col risultato che nel periodo calarono sensibilmente i morti per cirrosi e altre cause riconducibili all'alcolismo, ma ancor più sensibilmente aumentarono tutti gli altri tipi di morti (ovviamente senza considerare le vittime della guerra).

Glossman ha ricordato una delle ultime ricerche dell'Università di Seattle in cui si dimostra che modiche quantità di vino abbassano il rischio di cancro ai polmoni e alla prostata. Ha insistito sui nuovi studi sul diabete mellito, una vera pandemia del ventesimo secolo, secondo i quali il vino rosso in modiche quantità può agire beneficamente in termini di prevenzione. E ha ricordato che a fronte di una scarsa efficacia di tutti i farmaci anti alzheimer oggi sul mercato, ci sono ormai ben cinque studi clinici a dimostrare che un consumo moderato di vino rosso diminuisce del 50 per cento le possibilità di ammalarsi.

Infine una serie di dati, diagrammi e immagini per dimostrare due fatti felici e divertire l'auditorio:
1) che il tasso annuo di mortalità tra 55 e 75 anni è assai più basso tra chi beve un po' di buon rosso, mentre si impenna oltre lo standard tra chi beve troppo;
2) che il bicchiere giova eccome alle prestazioni sessuali del maschio in età, favorisce la circolazione e il flusso verso zone spugnose, garantisce insomma ottime erezioni. Sempre se di modiche quantità si tratta.




Fonte: Catola & Partners (per “Il vino un farmaco naturale?)


I FIRMATARI DEL DISEGNO DI LEGGE CONTRO IL VINO
Ecco i gloriosi politici, siano tutti benedetti e riveriti.
Primo firmatario è Antonio Pizzinato, dei Ds; quindi a ruota gli illustrissimi:
Piero Di Siena (DS-U)
Luigi Viviani (DS-U)
Alberto Adalgisio Monticone (Mar-DL-U)
Elvio Fassone (DS-U)
Renato Cambursano (Mar-DL-U)
Natale Ripamonti (Verdi-Un)
Anna Donati (Verdi-Un)
Lamberto Grillotti (AN)
Marcello Basso (DS-U)
Fabio Baratella (DS-U)
Andrea Manzella (DS-U)
Massimo Bonavita (DS-U)
Antonio Vicini (DS-U)
Luciano Guerzoni (DS-U)
Daria Bonfietti (DS-U)
Giovanni Brunale (DS-U)
Leopoldo Di Girolamo (DS-U)
Guido Calvi (DS-U)
Giuseppe Mascioni (DS-U)
Tana De Zulueta (Verdi-Un)
Gerardo Labellarte (Misto, SDI-US)
Antonio Falomi (Misto, Cant)
Bruno Viserta Costantini (DS-U)
Rocco Salini (FI)
Cinzia Dato (Mar-DL-U)
Michele Florino (AN)
Tommaso Sodano (Misto, RC)
Angelo Flammia (DS-U)
Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)
Ettore Liguori (Mar-DL-U)
Alberto Maritati (DS-U)
Rosa Stanisci (DS-U)
Corrado Danzi (UDC)
Romualdo Coviello (Mar-DL-U)
Giovanni Battaglia (DS-U)
Antonio Rotondo (DS-U)
Accursio Montalbano (DS-U)
Costantino Garraffa (DS-U)
Bruno Dettori (Mar-DL-U)
Giovanni Legnini (DS-U)
Roberto Biscardini (Misto, SDI-US)
Antonino Papania (Mar-DL-U)