Salute

Nuovi dubbi sulla salubrità dei mais ogm

Uno studio francese, che verrà sottoposto all'attenzione dell'Efsa, indicherebbe un'elevata mortalità di cavie da laboratorio per tumori alla mammella, danni gravi al fegato e ai reni

22 settembre 2012 | R. T.

Un nuovo studio francese su cavie da laboratorio, e durato due anni, pare rimettere in discussione la salubrità degli organismi geneticamente modificati.

La ricerca, in particolare, si concentrerebbe sul mais Monsanto ed è stata condotta Gilles-Eric Seralini dell'Università di Caen, già noto per le sue posizioni anti ogm.

Anticipato dal magazine francese Nouvel Observateur, lo studio è stato pubblicato anche sulla rivista scientifica americana Food and Chemical Toxicology.

Gilles-Eric Seralini e i suoi colleghi hanno scoperto che topi alimentati con una dieta di cui faceva parte lo NK603, una varietà resa geneticamente tollerante al Roundup, o a cui è stata data acqua che conteneva Roundup nei livelli permessi negli Stati Uniti sono morti prima di altri a cui è stata somministrata una dieta standard.

Gli animali che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni gravi al fegato e ai reni.

Il 50% degli esemplari maschi e il 70% delle femmine sono morti prematuramente, rispetto al 30% dei maschi e al 20% delle femmine del gruppo di controllo.

Le cavie hanno cominciato a manifestare a partire dal tredicesimo mese delle patologie gravissime.

I tumori sono apparsi a 20 mesi nei maschi e tre mesi prima nelle femmine nel gruppo alimentato a Ogm.

Sospendere immediatamente il rilascio delle autorizzazioni per la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato e per l'importazione di mais e soia transgenica. Questa la richiesta avanzata alla Commissione Ue dal vicepresidente della commissione agricoltura dell'europarlamento, l'esponente verde francese Josè Bovè-

"Non abbiamo ancora preso visione dello studio - ha dichiarato il portavoce del commissario Ue alla salute John Dalli - ma sicuramente lo sottoporremo all'esame dell'agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) per trarne eventuali conseguenze".

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Vincenzo Lo Scalzo

26 settembre 2012 ore 14:59

Se non è partito il nuovo commento, lo ricostruirò nel prossimo round perchè si è perso nelle "memorie". Di fatto volevo dire soltanto che sono io tenuto a scusarmi per averla indotta a interpretare "fesserie" con la mia spesso criticata "criticità" di espressioni! Grazie per il prezioso link su scienza e comunicazione, articolo di buona fede sulla qualità della divulgazione scientifica e dei danni che essa può provocare, quando non sia accuratamente meditata.
Ancora cordialissimi saluti!

Vincenzo Lo Scalzo

26 settembre 2012 ore 14:51

Mi spiace di essere stato - i miei amici me lo rimproverano spesso - criptico! Assolutamente nessuna accusa, anzi il recepimento con delle vostre testimonianze e la comune convinzione dell'uso "in modo errato o peggio in mala fede" delle riflessioni ed opinioni sul tema degli OGM e sulla informazione fatta da certe cattedre in termini di comunicazione e volgarizzazione della cultura scientifica.
Grazie per il link all'articolo di Marco Cattaneo, che rileggerò con calma e serenita e che merita la conservazione e memoria nei file che aggiorno rilevanti per questo tema.
Cordialissimi saluti... e magari ci vedremo al prossimo round di Olio Festival 2013!

Diego Leva

26 settembre 2012 ore 12:57

Gentile Lo Scalzo, leggo solo ora la sua risposta e non mi sembra di averla accusata di dire "fesserie", per due buoni motivi: il primo, molto banale, non ho letto fesserie di sorta, il secondo, molto più importante, non è mia abitudine dare del fesso a nessuno sulla base di poche righe scritte, in ogni caso, se le ho dato questa impressione, non era nelle mie intenzioni e me ne dispiace. Tornando all'articolo, le segnalo l'ultimo intervento di Marco Cattaneo sul suo blog, qui affronta, non la diatriba OGM si/no, ma il modo di fare divulgazione scientifica e dei danni che essa può provocare, se fatta in modo errato o peggio in mala fede Cordiali saluti Diego Leva
http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/09/25/criminal-mais/

Vincenzo Lo Scalzo

24 settembre 2012 ore 16:26

Diego, Federico, non aggiungerei altro e chiuderei il sipario. Non è una novità in queste rappresentazioni... Grazie dei vostri commenti!

Vincenzo Lo Scalzo

22 settembre 2012 ore 14:47

Mi auguro che anche la sperimentazione non sia falsa, ma non mi stupirei che progetto e le procedure di attuazione fossero viziate da fattori ambientali e che le cause delle degenerazioni degli organi riscontrate dipendessero da altri fattori non presi in considerazione. Devo credere a quello che leggo, e ritengo che la posizione CE sia più che comprensibile. Anche a me rimane l'amaro in bocca. Ad ogni confronto sulle prospettive offerte dalla ventennale tecnologia si ascoltano "troppe urla, proclami e sparate ai quattro venti". Personalmente non ho scritto "fesserie", perchè la mia formazione scientifica non mi consente in coscienza di esprimere pareri autorevoli di valore in ambito di materia vivente, di cui riconosco la complessità della sua comprensione scientifica. Non tanto comunque per confermare che di "fesserie" ne sono circolate fin troppe...

Diego Leva

22 settembre 2012 ore 12:26

Il lavoro è stato già subissato di critiche, c'è un precedente da parte di questo ricercatore, uno studio simile, che aveva fornito la base per richiedere l'applicazione della clausola di salvaguardia da parte della Francia, fu smontato per un uso "creativo" della statistica utilizzata, infatti l'EFSA respinse la richiesta francese. Adesso, come leggo nel link postato, il Seralini mette le mani avanti, come si suol dire, accusando l'EFSA di parzialità (a Napoli si dice chiagne e fotte). Se le critiche saranno confermate, sarà l'ennesimo lavoro a scopo propagandistico, se non lo fossero allora si apriranno scenari completamente nuovi. Rimane l'amaro in bocca di non riuscire a vedere un dibattito razionale condotto in modo sereno e pacifico, su una tecnologia che esiste, è il caso di ricordarlo, da almeno 20 anni. Troppe urla, proclami e fesserie sparate ai quattro venti.

Vincenzo Lo Scalzo

22 settembre 2012 ore 09:55

Sul documento pubblicato, suggerisco la lettura dell'articolo d'allarme del prof Michele Corti (http://www.ruralpini.it/Commenti20.09.12-OGM-tossici.htm) la cui critica e l'allarme vanno serenamente meditati.
La materia è sempre complessa e difficile da giudicare, altrettanto le esperienze tratte dagli studi sperimentali di laboratorio la cui applicabilità all'uomo va di volta in volta accertata con pazienza, umiltà e perseveranza di ricerca. La posizione apparente della CE appare meditata e prudente, come ha dimostrato di essere finora. Calma e gesso, dicono in Lombardia!