Salute
Olio d'oliva contro i danni epatici
In uno studio condotto presso Università tunisine e saudite i composti minori dell'olio d'oliva parrebbero proteggere il fegato dall'azione ossidante di un erbicida
30 ottobre 2010 | Marisa Giuliani
Due tema di ricerca dell'Università di Monastir (Tunisia) e del King Saud University (Arabia Saudita) avrebbero dimostrato che l'olio di oliva protegge il fegato contro azioni ossidative sviluppate da un agente esogeno esterno il 2,4 D (noto erbicida).
La ricerca è stata condotta su 80 cavie di laboratorio.
I ricercatori hanno separato i topi in differenti gruppi: un gruppo controllo, un gruppo nutrito con olio d'oliva, un gruppo nutrito con un estratto lipofilo di olio d'oliva, un gruppo nutrito con un estratto idrofilo di olio d'oliva.
Le cavie sono quindi state esposte all'acido 2,4 D, noto erbicida, noto anche per fenomeni ossidativi proprio ai danni dei tessuti epatici e infatti tutti i ratti trattati con l'erbicida ha mostrato segni di danno epatico significativo.
Tuttavia nei due gruppi, quello nutrito con olio d'oliva tal quale e quello con estratto idrofilo, è stata riscontrato un significativo aumento dell'attività degli enzimi antiossidanti e una diminuzione dei marker di danno epatico.
Parlando di risultati, il responsabile di questa ricerca, il Prof Hammami ha dichiarato: "La frazione idrofila dell'olio di oliva sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l'estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche."
Bibliografia
A. Nakbi, W. Tayeb, A. Grissa, M. Issaoui, S. Dabbou, I. Chargui,M. Ellouz, A. Miled, M. Hammami; “Effects of olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated rats”, Published online ahead of print, doi:10.1186/1743-7075-7-80; Nutrition & Metabolism
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