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Sos Cuetara smantella definitivamente il Projecto Tierra

Dismissione delle attività in Portogallo, Marocco e Tunisia. Ad acquisire le attività è la portoghese Sovena che punta sempre più ad insidiare il primato della concorrente spagnola

06 febbraio 2010 | T N

Sos Cuetara vuole pensare solo alla commercializzazione.
Dopo l’annunciato stop al Projecto Tierra lanciato dai fratelli Salazar, che volevano essere leader produttivi e non solo commerciali, la definitiva cessione.
Nei tre anni da che il progetto è partito la casa madre ha accumulato perdite per 72 milioni di euro, una cifra non più tollerabile per un’impresa indebitata per 1,3 miliardi di euro.

Ad acquisire queste attività è la portoghese Sovena per circa 92 milioni di euro, otto in meno di quanto aveva preventivato il Consiglio di amministrazione di Sos che si è già detto pronto a dimettere anche altre piccole attività così da arrivare presto ai preventivati 100 milioni di euro.
Sovena acquisisce 20 diverse aziende agricole per una superficie complessiva di 5.200 ettari, con 100 dipendenti e 9 milioni di euro all’anno di costi di gestione.
Sovena sembra così riuscire nell’intento dei Salazar nel costruire un nuovo impero dell’olio che già si avvaleva di altri 5000 ettari, di cui 4000 in Portogallo e 1.000 in Extremadura.
Sovena, società che fa capo a Mercadona di Juan Roig e a Atitlan di Roberto Centino, si conferma seconda forza nel mercato degli oli d’oliva con una forza di commercializzazione di circa 180.000 tonnellate all’anno, contro le 300.000 tonnellate di Sos Cuetara.

Sos Cuetara non ha comunque finito le sua operazioni di dismissione.
Sul mercato è la divisione riso, del valore di circa 200 milioni di euro, e presto dovrebbe finire quella legata alle olive da tavola.
Unitamente alla vendita di altre proprietà immobiliari, il Consiglio di amministrazione di Sos Cuetara si propone di raccogliere 500 milioni di euro e di varare un aumento di capitale per 200 milioni di euro, operazioni che consentirebbero alla società spagnola di dimezzare il debito verso le banche e concentrarsi unicamente sulla commercializzazione di oli.
Infatti Sos, oltre all’aolio d’oliva, è nche leader nel settore degli oli di semi con vendite annuali per 100.000 tonnellate.