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Il colosso barcolla. La Spagna dell’olio rischia di cadere
E’ e resterà leader produttiva ma la recente crisi sta coinvolgendo tutti i settori. Nella sola regione di Jaen sarebbero più di 300 milioni di euro i soldi persi dagli olivicoltori quest’anno. Le vendite di Sos crollano del 21% nel 2009
16 gennaio 2010 | T N
Non è più lâarmata invincibile.
Sono mesi che i segnali della profonda crisi oliandola spagnola si affollano.
Ne abbiamo più volte scritto m ora sono i numeri a parlare e questi sono gravi.
Secondo lâorganizzazione agricola Coag, gli abbassamenti dei prezzi dellâolio extra vergine dâoliva hanno causato perdite agli olivicoltori delle provincia di Jaen per 318 milioni di euro.
Il prezzo nel quadriennio 2004-2008 è stato di ⬠2.648,14 per tonnellata mentre per l'anno 2009 è di 1.939,44 per tonnellata.
Il problema, per gli olivicoltori, non è più semplicemente sopravvivere con quotazioni così basse ma come pagare le tasse.
Infatti, come denunciato dal Coag, gli uffici delle imposte non hanno rivisto i listini e stanno chiedendo agli olivicoltori tasse per un volume dâaffari ben superiore a quanto effettivamente percepito.
Infatti, considerando una produzione di 450.000 tonnellate, nel quadriennio di riferimento il volume dâaffari complessivo del settore è stato di circa un miliardo e duecentomila euro. Nel 2009, tuttavia il volume dâaffari, basato sulla nuova quotazione, è di soli 872 milioni di euro.
Un passivo di 318 milioni di euro su cui però gli olivicoltori dovrebbero pagare le tasse, con unâaliquota del 32%.
101 milioni di euro di imposte per redditi mai percepiti.
Da qui lâultima battaglia della Coag affinché le tasse debbano essere pagate solo sul reddito effettivo e non quello presunto.
"E 'assolutamente ingiusto che gli olivicoltori siano tassati su redditi mai percepiti - ha detto il segretario generale della Coag Jaen, Rafael Civantos, aggiungendo che "lâufficio delle imposte dovrebbe scavare più in profondità la grave crisi del settore nella provinciaâ.
Se gli olivicoltori sono in bolletta non meno amara è la situazione per alcuni gradi gruppi industriali, come Sos Cuetara, che, nel mezzo della crisi finanziaria che lâha attanagliata, ha denunciato un calo delle vendite di olio imbottilgliato del 21,3% in Spagna.
La situazione per l'azienda è particolarmente grave perché ha anche perso il comando nel settore dell'olio d'oliva in termini di volume. Nel 2009, le vendite in questo segmento sono scese del 9,6% a 78,5 milioni di litri, sorpassata dalla portoghese Sovena, che ha raggiunto 82 milioni di litri, secondo un rapporto di Alimarket. La Sos Cuetara, presieduta Mariano Pérez Claver rimane, tuttavia, olio di semi di prima. Anche se le vendite sono diminuite del 33,6% a 75,3 milioni di litri, è ancora davanti a Sovena, che ha venduto 58 milioni di litri.
Lievi note positive per Sos Cuetara solo dallâestero, dove ha conseguito un lieve aumento delle vendite, da 11,2 milioni di litri nel 2008 a 12 milioni nel 2009.