Mondo
L’olio d’oliva torna in Afghanistan grazie agli italiani
Dopo un quindicennio di inattività, l’Italia ha riavviato un frantoio. Un’installazione che lavorerà anche altre produzioni
25 aprile 2009 | R. T.
Nella provincia di Nangarhar, in Afghanistan, si produceva olio di oliva.
Nel 1984, prima della sua distruzione, si producevano 80 tonnellate dâolio allâanno.
Oggi tale installazione è stata ricostruita grazie a un progetto italiano.
800.000 dollari per moderne attrezzature e attività di formazione per i tecnici impiegati, alcuni dei quali sono anche venuti in Italia per uno stage.
Dopo quindici anni di inattività si tornerà , grazie agli italiani, a produrre olio dâoliva e non solo. Infatti la fabbrica è anche in grado di produrre saponi dallâolio di oliva e il manager ha altri ambiziosi progetti.
âCosì comâè â ha dichiarato lâingegnere Ghulam Gul â possiamo lavorare per due mesi allâanno. Ho suggerito di utilizzare lâinstallazione anche per lavorare altri vegetali e verdure, così da essere operativi tutto lâannoâ
Il progetto può apparire modesto ma è invece di importanza strategica in un Paese che dipende ancora quasi completamente dallâestero per le derrate alimentari.