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Brutte notizie dagli Usa per i cugini francesi

A rischio fallimento, secondo il New York Times, alcuni mediatori d’affari enologici. Alla vigilia dell'apertura in Francia della “campagne primeur” si teme l’esplosione della bolla speculativa

04 aprile 2009 | T N

Nei giorni modaioli dei salari inflazionati di Wall Street – secondo il Nwe York Times - si era creata una bolla speculativa che dal mercato immobiliare e finanziario si era estesa anche al mercato del vino.
Una vera e propria “bolla enologica” che adesso è scoppiata con conseguenze ancora incalcolabili. La contrazione della domanda, infatti, andrà a influire nei prossimi giorni sugli ordinativi della campagne primeur, e quindi sulla quantità di capitale disponibile per la gestione della vendemmia 2009.

Mai si era registrata, fin dalla sua creazione negli anni '70, una crisi così profonda - scrive il quotidiano statunitense - mai come ora è stato così alto il rischio sobrietà.

Finora il meccanismo aveva funzionato: l'eccezionale annata del 2005 fece salire i prezzi.
Molti degli speculatori che hanno spinto in passato i prezzi a livelli inusuali sono però spariti dalla circolazione, se non addirittura si sono trasformati da compratori in venditori nel tentativo di far cassa e coprire le loro scommesse passate. Inoltre banchieri e i finanziari che non pensavano ad altro se non a spendere centinaia di dollari per una buona bottiglia adesso pensano a non perdere i loro bonus, se non il lavoro.

Preoccupazione che alcuni viticoltori francesi potrebbero condividere.