Mondo

Crollo delle esportazioni di olio d’oliva spagnolo

Segnali di contrazione per l’export iberico, in diminuzione, seppur lieve, i volumi di vendita già nel 2008

07 marzo 2009 | R. T.

Gli industriali spagnoli dell’olio hanno rilevato una improvvisa inversione di tendenza nelle esportazioni di olio d'oliva e anche se non lanciano allarmi, i segnali fanno sì che nel mondo oliandolo iberico serpeggi una profonda preoccupazione.

I dati più recenti, riferiti al periodo compreso tra il 1 novembre e 31 gennaio 2009, mostrano un calo delle operazioni sul mercato internazionale pari al 12%. Dato che riflette sia l’export di prodotto confezionato sia all’ingrosso.
Se ci riferiamo all’intero 2008 il calo dell’export è più modesto, pari al 5%, indicatore evidente che negli ultimi mesi dell’anno la crisi ha colpito duramente.

Guardando ai volumi di vendita 2008, in confronto all’anno precedente, emerge ugualmente una lieve contrazione (sia consumo interno sia esportazioni).
Per l’extra vergine d’oliva a fronte dei 116 milioni di litri del 2007, nel 2008 il volume di vendita è stato di 11 milioni di litri.
Andamento analogo per l’olio vergine d’oliva: 3,3 contro 3,9 milioni di un anno prima.

Difficile anche per l’industria fare previsioni.

La campagna 2008/09 si sta chiudendo con una produzione prevista in 1.240.000 tonnellate, molto simile all’anno precedente, ma le scorte, rispetto a un anno fa, sono decisamente superiori (325.000 tonnellate contro 223.600). Se questi importi si aggiungono a quello che ci si aspetta come quota di importazione, circa 60.000 tonnellate, il totale a disposizione per affrontare il mercato sarà 1.625.000 tonnellate, una cifra enorme in un contesto di calo dei consumi.