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E se la Spagna si ritrovasse senza olio di oliva a ottobre?

E se la Spagna si ritrovasse senza olio di oliva a ottobre?

Gli ultimi dati di mercato della Spagna dell’olio di oliva sorprendono, con vendite sul mercato interno in crescita del 27% ed esportazioni in aumento del 19% rispetto a un anno fa. Ecco le proiezioni sugli stock a fine campagna olearia

23 aprile 2025 | 16:00 | Graziano Alderighi

I dati ufficiali del Ministero dell’agricoltura spagnolo stanno mostrando come la forte diminuzione del prezzo dell’olio di oliva spagnolo stia portando a un innalzamento dei consumi sorprendente.

 

L’aumento dei consumi interni in Spagna da ottobre a febbraio è stato del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 12% rispetto alla media degli ultimi 4 anni.

Significativo anche l’aumento delle esportazioni che da ottobre a febbraio sono cresciute del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma sono in calo ancora del 4% rispetto alla media degli ultimi quattro anni.

 

Il valore unitario dell’olio esportato è diminuito gradualmente rispetto all'annata precedente, avvicinandosi alla media degli ultimi 4 anni a causa della maggiore produzione. La distribuzione per categorie commerciali rimane simile a quella delle stagioni precedenti, con un leggero aumento per extravergini e vergini di oliva.

Da segnalare l’aumento dei volumi verso l'Italia (+48%), superiore alla media, a causa della bassa produzione di questa stagione nel nostro Paese. Gli aumenti più significativi verso i Paesi asiatici e l'Oceania, dopo il calo dei volumi esportati nella scorsa stagione: Cina (+17%), Corea del Sud (+125%) e Australia (+68%). D'altro canto, i volumi sono diminuiti verso la Russia (-40%), il Brasile (-63%), il Regno Unito (-18%) e il Giappone (-15%).

 

Nel complesso, con i primi trend reali delle vendite interne e dell’export, è possibile fare previsioni più calzanti sui volumi che la Spagna potrebbe potenzialmente commercializzare da qui al 1 ottobre, che segnerà l’inizio della nuova campagna olearia.

Mantenendo il trend di crescita di questi primi cinque mesi di campagna olearia, l’export di olio di oliva spagnolo dovrebbe attestarsi a 900 mila tonnellate, a cui si aggiungerebbero 500 mila tonnellate di consumi sul mercato interno.

Ne discende un potenziale commerciale da 1,4 milioni di tonnellate, praticamene lo stesso livello produttivo raggiunto in questa stagione. Consumando tutto l’olio o quasi della produzione 2024/25 la Spagna si troverebbe con scorte molto limitate, pari a quelle dello scorso anno. E’ questa la ragione per cui molti operatori spagnoli hanno e stanno facendo incetta di olio dal Portogallo e dalla Tunisia. Saranno probabilmente proprio le importazioni a impedire che la Spagna arrivi senza un adeguato quantitativo di olio tra le due campagne olearie.