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Un miliardo di euro alle lobby ambientaliste dalla Commissione europea per le politiche green

I fondi spesi anche per conseguire obiettivi politici come indebite pressioni sulla controversa legge sul ripristino della natura, con danno per l’attività agricola e per la sicurezza urbana
27 gennaio 2025 | 10:00 | T N
Un miliardo di euro sarebbero i fondi che l'ex Commissario Timmermas ha avrebbe dovuto spendere in sussidi per il clima e l’ambiente e invece ha utilizzato per finanziare le lobbies Green.
Il 2025 dell'Ue, dunque, si apre con quello che potrebbe rivelarsi uno dei più grandi scandali mai scoperti finora. Secondo indiscrezioni di stampa provenienti da un'inchiesta dell'autorevole quotidiano olandese De Telegraaf, al centro della bufera ci sono contratti di sovvenzione stipulati con organizzazioni ambientaliste, tra cui l’European Environmental Bureau (EEB), che raggruppa diverse sigle ecologiste europee. Un fiume di denaro di fondi pubblici comunicati utilizzato impropriamente, sembra, per influenzare il dibattito politico, in particolare sull’agenda verde.
Il sospetto è che un miliardo di soldi pubblici sia stato utilizzato non per l’utilità generale, ma per conseguire obiettivi politici di influenza legislativa. Nelle maglie dell'inchiesta si sarebbe impigliata, per esempio, persino la controversa legge sul ripristino della natura, promossa dall’ex Eurocommissario Frans Timmermans, socialista e paladino dell’ideologia Green: sarebbe stata “spinta” da una coalizione di 185 organizzazioni ambientaliste finanziate con i fondi UE. La “Legge natura”, lo ricordiamo, obbliga a ripristinare la situazione di natura, preesistente, in una parte del territorio della UE, demolendo dighe e ripristinando paludi, con danno per l’attività agricola e per la sicurezza urbana.
L’eurodeputato Dirk Gotink parla apertamente di “liste di lobby con nomi di politici da contattare”: proprio lui, insieme ad altri colleghi, sta indagando sui contratti stipulati negli ultimi cinque anni, parlando di una “collusione altamente orchestrata tra la coalizione verde guidata da Timmermans e la maggioranza di sinistra dell’Europarlamento”.