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Produzione record ad aprile per l’olio di oliva spagnolo

La Spagna ad aprile ha ancora prodotto 80 mila tonnellate di oli di oliva vergini, principalmente lampante. Vendute 100 mila tonnellate di olio: 65 mila di export e 38 mila per il mercato interno
03 giugno 2024 | T N
Il punto dettagliato dell’analisi di mercato del settore olivicolo-oleario spagnolo indica una situazione di forte recupero produttivo grazie al raccolto tardivo, e quindi alle rese molto alte, nei mesi di febbraio, marzo e aprile.
Secondo le Cooperativas agro-alimentarias de Espana la produzione di oli di oliva vergini, prevalentemente lampante e un po’ di vergine, ad aprile è stata di 81 mila tonnellate, un record considerato il periodo.
E’ quindi evidente il rischio assunto dagli olivicoltori nel ritardare la raccolta per ottenere più olio dalle olive, anche considerando gli alti prezzi dell’olio vergine e lampante. Oltre i 7 euro/kg, i margini di profitto nel produrre lampante sono molto più elevati di quelli dell’extravergine a 8 euro/kg, nonostante la cascola di olive ma considerando l’abbassamento dei costi di raccolta e le rese molto più alte (anche oltre il 30% ad aprile).
La scarsa disponibilità di oli di oliva ha reso molto appetibile la produzione di vergine e lampante, con buone performance di vendite specie sul mercato interno.
Secondo i dati delle Cooperatives agro alimentarios le vendite cumulate ad aprile di oli di oliva spagnolo sono state pari a 667 mila tonnellate. Molto del venduto, specie a inizio campagna olearia, è stato l’olio vecchio e si deduce anche dal più basso flusso commerciale dai frantoi che, nello stesso periodo, è stato di 550 mila tonnellate. Sono stati quindi gli imbottigliatori a finire le scorte e poi a ricominciare gli acquisti.
Andando poi ad analizzare i dati sul commercio di oli di oliva spagnolo, si nota che l’export continua a fare la parte del leone, con 65 mila tonnellate esportate ad aprile contro le 38 mila tonnellate di consumi interni.
Si conferma anche il dato della speculazione al ribasso degli imbottigliatori spagnoli ad aprile, che hanno abbassato le proprie scorte di solo 8 mila tonnellate (176 mila le disponibilità) a fronte di acquisti per 73 mila tonnellate dai frantoi.
Ben sapendo delle difficoltà di liquidità delle cooperative, che dovevano pagare finanziamenti e liquidare parte dei conferimenti dei soci, hanno fatto grandi acquisti a 50-60 centesimi meno della quotazione attuale, rimpinguando le scorte.
Le scorte totali a fine aprile sono di 576.889 tonnellate, 82.400 tonnellate in meno rispetto a marzo.