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La Spagna perde milioni di dollari di valore aggiunto sull'export olivicolo negli Usa

Acesur apre il proprio primo impianto di stoccaggio e confezionamento negli Stati Uniti e più in particolare in Virginia. La nuova attività dovrebbe portare allo Stato americano 11 milioni di dollari e 29 nuovi posti di lavoro
07 febbraio 2020 | T N
Acesur, un'importante industria olearia iberica, che fa parte delle sette sorelle che dominano il mercato dell'olio di oliva, ha annunciato l'apertura di un nuovo sito produttivo nel Suffolk, in Virginia.
E' quindi Acesur a dare il via all'effetto delocalizzazione per l'industria olearia dopo i dazi di Trump.
Ricordiamo infatti che, se esportato imbottigliato, l'olio spagnolo paga un dazio del 25% che invece non ci sarebbe nel caso di export di olio sfuso.
Quindi l'industria olearia potrebbe importare olio sfuso negli States a dazio zero, imbottigliandolo là, senza le ripercuzzioni dei dazi di Trump per la vicenda Airbus.
Perchè Trump abbia deciso di non imporre dazio sull'olio sfuso è spiegato dalle parole del governatore della Virginia, Ralph Northamm, che si è vantato del fatto che la nuova attività dovrebbe portare allo stato 11 milioni di dollari e 29 nuovi posti di lavoro.
Acesur, inoltre, beneficerà di una sovvenzione di 120.000 dollari del Commonwealth Opportunity Fund supervisionata dal governatore.
Acesur ha iniziato ad esportare negli Stati Uniti nel 1975, anche se lo stabilimento del Suffolk sarà il loro primo stabilimento permanente del genere in Nord America. Il nuovo impianto per la produzione di olio d'oliva gestirà le importazioni dall'Argentina, dall'Australia e dalla Spagna sotto l'egida della filiale americana di Acesur.