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La produzione europea d'olio d'oliva arriverà a 2,4 milioni di tonnellate nel 2030

La Commissione europea stima un incremento produttivo dell'1,1% all'anno. Il consumo interno potrebbe crescere mentre la forte domanda nei mercati tradizionali e nei nuovi mercati favorirà un aumento delle esportazioni

12 dicembre 2019 | T N

Entro il 2030, la produzione di olio d'oliva dell'Unione europea dovrebbe aumentare di circa 400.000 tonnellate (+1,1% in media annua). Si prevede che crescerà al ritmo più rapido in Portogallo (+88% rispetto alla media del periodo 2014-2018). La crescita è prevista anche in altri Stati membri (+30%), soprattutto grazie alle strategie di creazione di valore aggiunto.

La successione aziendale rimarrà una sfida, in particolare in Italia e in Grecia, dove la maggior parte delle aziende agricole ha meno di 5 ettari e dove circa il 70% dei proprietari di queste piccole aziende ha 55 anni e più di 55 anni.

Tra i fattori che potrebbero influenzare il futuro consumo di olio d'oliva vi sono la crescente popolarità del consumo di cibi fuori casa e di cibi pronti e le preoccupazioni delle giovani generazioni per la loro salute e l'ambiente.

Nei principali paesi produttori europei, la tendenza al ribasso dei consumi dovrebbe rallentare entro il 2030 (scendendo a -0,8% all'anno in media contro il 3% nel 2004-2018).
Negli altri stati del Vecchio Continente la tendenza all'aumento dovrebbe accelerare (+3,3% rispetto al +2,3%), soprattutto grazie alle campagne di sensibilizzazione e all'integrazione dell'olio d'oliva negli stili di vita moderni. Entro il 2030, la quota di questi Stati membri sul consumo totale dell'UE dovrebbe aumentare di 8 punti percentuali, arrivando al 32%.

Il potenziale di crescita delle esportazioni dell'UE è elevato (+3,3% in media annua) a causa del minor consumo pro capite in molte parti del mondo. Campagne di promozione mirate dovrebbero contribuire ad aumentare gli scambi commerciali verso i mercati di esportazione tradizionali e nuovi mercati di esportazione.