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L'industria olearia spagnola pronta a trasferirsi negli Usa
Aprire uno stabilimento di imbottigliamento negli Usa, per evitare i dazi di Trump, "una misura che tutte le compagnie olearie stanno valutando"
01 novembre 2019 | T N
Come annunciato da Teatro Naturale qualche settimana fa l'industria olearia cerca il modo di aggirare i dazi di Trump sull'olio d'oliva e la maniera più semplice è quella di insediarsi negli Usa con degli stabilimenti di imbottigliamento.
Un'importante azienda spagnola di produzione ed esportazione di olio d'oliva prevede di aprire un nuovo centro di produzione negli Stati Uniti, con l'obiettivo di eludere le nuove tariffe imposte su alcune importazioni di olio d'oliva dalla Spagna, riferisce Vox Populi.
"Questo ci permetterebbe di portare il prodotto da qualsiasi parte del mondo negli Stati Uniti e produrre il nostro olio evitando le tariffe" ha affermato Gonzalo Guillén, amministratore delegato di Acesur, una delle sette sorelle dell'olio d'oliva, dopo Deoleo, Dcoop e Sovena.
Acesur, che imbottiglia le marche di olio d'oliva di Coosur e La Española, sta progettando di aprire un centro di confezionamento per l'esportazione di olio d'oliva sfuso.
L'olio d'oliva esportato negli Stati Uniti in quantità superiori ai 18 chilogrammi è infatti stato escluso dalla tariffa del 25% imposta dagli Stati Uniti il 18 ottobre. L'olio d'oliva sfuso sarebbe stato confezionato nel nuovo stabilimento e distribuito negli Stati Uniti.
"È una misura che tutte le compagnie olearie stanno valutando - ha detto Gonzalo Guillén - Questo ci permetterebbe di portare il prodotto da qualsiasi parte del mondo negli Stati Uniti e produrre il nostro olio evitando le tariffe".
L'azienda deve ancora annunciare la localizzazione dell'impianto e quante persone impiegherebbe.