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Boom di vendite per l'olio d'oliva spagnolo a luglio
Scendono poco sotto al milione di tonnellate le scorte di olio d'oliva nel Paese iberico. Se il trend dovesse confermarsi allora le giacenze a fine novembre potrebbero essere di circa 600 mila tonnellate
26 agosto 2019 | T N
Le vendite di olio d'oliva iberico vanno a gonfie vele visto che, in un periodo tradizionalmente fiacco quanto a commercializzazione dell'oro giallo, il Ministero dell'agricoltura spagnolo ha comunicato che le vendite a luglio sono state pari a 132.500 tonnellate, al netto delle importazioni.
In maniera inconsueta, quindi, è addirittura luglio il mese che ha fatto segnare il record di commercializzato, in quantità, di tutta la campagna 2018/19.
A luglio, rispetto a giugno, si è registrata una sostanziale stabilità del prezzo, a 2,2 euro/kg per l'extra vergine e 2,02 per il lampante, quanto nel mese precedente erano di circa 5-10 centesimi inferiori. Quindi, specialmente il lampante, tende a restare sopra la soglia psicologica dei 2 euro ma l'extra vergine è ben al di sotto del costo di produzione nazionale spagnolo, stimato a 2,7 euro/kg.
Nel frattempo scopriamo che le maggiori giacenze, come prevedibile, restano nelle mani dei frantoi, per lo più cooperativi, per 720 mila tonnellate, 230 mila gli stock di imbottigliatori e industriali e 38 mila tonnellate in mano ai Comuni, attraverso il Patrimonio Comunale Olivarero.
La giacenza complessiva a fine luglio, quindi, è stata di poco inferiore a un milione di tonnellate (988 mila per l'esattezza) e, se la tendenza di vendita di manterrà costante, quando la campagna olearia iberica comincerà davvero, a fine novembre, dovrebbe attestarsi a circa 600 mila tonnellate.
Si tratta di una giacenza elevata che, unitamente a previsioni positive sulla produzione, potrebbe creare tensioni sui prezzi.