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Un modello 100% biologico è possibile: l’esempio del Sikkim

Il Primo Ministro del Sikkim a Roma per ll'assegnazione del Future Policy Award e per ritirare il primo premio dedicato alle migliori politiche globali per l'agroecologia, organizzato dalla Fao, dal World Future Council e Ifoam Organics International.

19 ottobre 2018 | C. S.

Il 15 ottobre 2018, si è tenuta, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa con Pawan Kumar Chamling, Primo Ministro dello stato indiano del Sikkim, che ha convertito al biologico il 100% della propria produzione agricola, Vandana Shiva, Presidente di Navdanya International e membro del comitato esecutivo del World Future Council, l'On. Rossella Muroni, capogruppo LeU in Commissione Ambiente, il presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio On. Filippo Gallinella (M5S), l'On. Federico Fornaro, presidente di LeU e capogruppo in Commissione Agricoltura, l'On. Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura, l’On Sara Cunial (M5S) e membro della Commissione Agricoltura, e Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero.

Il Primo Ministro del Sikkim si trova a Roma in occasione dell'assegnazione del Future Policy Award, per ritirare il primo premio dedicato alle migliori politiche globali per l'agroecologia, organizzato dalla FAO, dal World Future Council e IFOAM Organics International. Il primo ministro indiano ha cosi commentato l’assegnazione del prestigioso riconoscimento allo Stato del Sikkim, riconosciuto come modello di agricoltura biologica e biodiversa a livello globale: “Dal momento in cui fu annunciata la risoluzione, presso l’Assemblea Legislativa, di convertire l’intero stato al biologico abbiamo incontrato diverse resistenze da parte dell’opposizione e dagli stessi agricoltori, ma abbiamo proseguito con determinazione. Siamo lieti che altri vogliano prendere ispirazione dal nostro lavoro, come il Kerala ed altri stati dell’India nord orientale. Per ottenere risultati siamo stati sempre in prima linea con diverse politiche pubbliche, per esempio la gestione dei rifiuti, la protezione delle foreste, dei ghiacciai e del clima, oltre all’educazione. Voi siete curiosi di conoscere la nostra esperienza, ma anche noi abbiamo un grande interesse nel conoscere altre esperienze in questo campo in altre parti del mondo. Un mondo 100% ad agricoltura biologica e’ possibile non c’e’ ragione per cui gli agricoltori, le comunità e le istituzioni non possano continuare ad impegnarsi in questa direzione”.

Membro della giuria di esperti, Vandana Shiva ha cosi’ commentato il successo della conversione al 100% biologico del Sikkim a cui la sua organizzazione, Navdanya, ha contribuito attivamente: “E’ un premio meritatissimo, ma e’ anche un faro per il futuro. L’unico futuro possibile e’ creare un mondo libero dalla dipendenza dai combustibili fossili, libero dai veleni e dalla plastica, in cui si produca cibo sano e biodiverso. Abbiamo distrutto i nostri suoli, creato le migrazioni forzate dalle terre private, depredate delle risorse di base a causa anche della crisi climatica. Ci troviamo di fronte alla sesta estinzione di massa delle specie viventi, a crisi di siccità e inondazioni in ogni parte del mondo. Inoltre i piccoli agricoltori stanno abbandonando le loro terre, mentre il nostro sistema alimentare sta creando una crisi sanitaria globale. Nonostante ciò ancora vengono proposte false soluzioni con lo stesso paradigma ideologico che ha creato le crisi a cui assistiamo: per esempio la visione di un’agricoltura senza agricoltori, totalmente digitalizzata e controllata dalle grandi aziende dell’agrochimica e i nuovi ogm. E’ una visione senza futuro. Noi, insieme, abbiamo una visione differente, che salvaguardi la biodiversità, i territori, le comunità agricole, le economie locali, la democrazia, attraverso una transizione verso un sistema agroalimentare che rispetti la terra, la naturale evoluzione della biodiversità e la dignità delle persone e delle culture”.

Ha moderato la conferenza Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero, che ha dichiarato: “È possibile ‘ricontadinizzare’ molte delle nostre colline e montagne, con l’aiuto del digitale, di una rete diffusa e capace, dell’amore per il proprio territorio . È un lavoro nuovo quello che mira alla salute dell’uomo e del pianeta. Biologico è inno alla vita!”.

Il modello biologico del Sikkim ottiene riconoscimenti e attira l’attenzione dei politici italiani come conferma la presenza del presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio On. Filippo Gallinella (M5S): “L’impegno nella salvaguardia dell’ambiente ci riguarda tutti”. In seguito e’ intervenuta l'On. Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura: “Dobbiamo coniugare le esigenze della modernità con la sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Le economie rurali locali possono avere un forte impatto e cambiare il nostro modo di produrre e ridare all’agricoltura quel ruolo di multifunzionalità che ha sempre avuto. Ad esempio nella responsabilità sociale d’impresa per la sostenibilità sociale, per la dignità del lavoro e delle persone svantaggiate”.

Un’agricoltura sostenibile e biologica è essenziale anche per la sostenibilità ambientale. Presente in sala stampa l'On. Rossella Muroni, capogruppo LeU in Commissione Ambiente: “La sostenibilità della produzione agricola è una delle ricette più urgenti e ineludibili per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Contemporaneamente produrre cibo in maniera equa, pulita e giusta è sinonimo di giustizia sociale. L’agricoltura biologica e i BioDistretti, come dimostra l’esperienza del Sikkim, rappresentano il futuro delle produzioni agricole con i territori e le comunità al centro di processi virtuosi che coniughino lavoro e ambiente”.

Anche L’On Sara Cunial (M5S), membro della Commissione Agricoltura ha dichiarato:”Oggi siamo qui con una lezione rivoluzionaria. Non possiamo piu’ perdere tempo e troppi compromessi sono già stati accettati. La comunità ha il diritto, ma soprattutto il dovere di ripartire dai piccoli agricoltori che sono i custodi del territorio, della vita e dei semi”.

A conclusione degli interventi l’On. Federico Fornaro, presidente di LeU e capogruppo in Commissione Agricoltura:”C’e’ un’agricoltura che sta soffrendo molto, quella delle aree marginali, della collina povera e che potrebbe nel biologico trovare una risposta. E sarebbe una risposta anche al problema del cambiamento climatico, all’occupazione e allo spopolamento di questi territori, nei quali nuove generazioni di agricoltori potrebbero insediarsi”.