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Sicuri i cibi europei ma in Italia pochi controlli

Italia meglio della media europea per gli alimenti fuori limite ma pochi i campioni analizzati in rapporto alla popolazione nazionale. Molto sicuri i prodotti per i bambini, al 90% esenti da fitofarmaci e ligi i prodottori biologici: l'83,1% dei campioni era privo di residui quantificabili

03 agosto 2018 | T N

Gli europei continuano a mangiare alimenti in gran parte privi di residui di pesticidi o che contengono livelli di residui entro i limiti legali, secondo le ultime cifre di monitoraggio.

Oltre il 96% dei campioni analizzati per l'ultima relazione annuale sui residui di antiparassitari nei prodotti alimentari è risultato conforme ai limiti di legge; circa il 51% di essi non conteneva residui quantificabili.

Vytenis Andriukaitis, Commissario UE per la salute e la sicurezza alimentare, ha affermato: "Come negli anni precedenti, la presente relazione conferma l'elevato livello di conformità dei prodotti alimentari negli scaffali dell'UE. Ogni anno migliaia di prodotti alimentari sono controllati dagli Stati membri per verificare che i limiti legali siano rispettati: è nostro dovere nei confronti dei cittadini europei garantire che la catena alimentare dell'UE non solo rimanga la più rigorosa e controllata del mondo, ma sia anche una catena che stiamo seriamente migliorando continuamente".

I paesi dichiaranti hanno analizzato 84657 campioni per 791 antiparassitari.

Il 96,2% (81.482) dei campioni rientrava nei limiti consentiti dalla legislazione UE e il 50,7% dei campioni analizzati non conteneva residui quantificabili. Nell'anno di riferimento precedente (2015), il 97,2% dei campioni rientrava nei limiti legali e il 53,3% era esente da residui quantificabili. La differenza è dovuta principalmente alla scoperta di residui di clorato, un composto che è stato incluso per la prima volta nei programmi di controllo del 2016 a sostegno dei lavori in corso per stabilire i livelli massimi di residui (LMR).

La maggior parte dei campioni analizzati (67%) proveniva da Stati membri dell'UE, Islanda e Norvegia; il 26,4% riguardava prodotti importati da paesi terzi. Per il 6,6% dei campioni, l'origine dei prodotti non era nota.

I limiti legali sono stati superati nel 2,4% dei campioni per i prodotti provenienti da paesi dell'UE e del SEE, mentre i limiti legali sono stati superati nel 7,2% dei campioni provenienti da paesi non UE.

Dei 1 676 campioni di alimenti destinati ai lattanti e ai bambini, il 98,1% rientrava nei limiti consentiti dalla legislazione comunitaria; l'89,8% dei campioni non conteneva residui quantificabili.

Nel 2016 sono stati prelevati 5.495 campioni di alimenti biologici, di cui il 98,7% entro i limiti di legge; l'83,1% dei campioni era privo di residui quantificabili.

In Italia sono stati analizzati poco più di 11 mila campioni e il nostro Paese è il secondo per numero di controlli, dopo la Germania, anche se, considerando il dato rispetto alla popolazione la classifica italiana diventa meno incoraggiante, essendo ventunesima.

Nel complesso i campioni analizzati in Italia nel 64,8% dei casi era privo di residui di fitofarmaci, nel 33,3% era presente almeno un residuo ma all'interno dei limiti legali e nell'1,9% dei casi tale limite era stato superato.