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Carapelli e Bertolli occupano il mercato dell'olio di oliva top di gamma
Deoleo ha deciso di partecipare a concorsi oleari internazionali e questa è già di per sé una notizia. Lo fa con selezioni speciali premiate ai Los Angeles Extra Virgin Olive Oil Awards. Strategia per occupare un segmento di mercato o tattica per recuperare un'immagine appannata?
31 marzo 2017 | T N
Carapelli e Bertolli vincono cinque medaglie ai recenti Los Angeles Extra Virgin Olive Oil Awards: due d'oro e tre d'argento.
Deoleo ha partecipato al concorso con alcune bottiglie di selezione speciale di Carapelli e Bertolli. Nel caso del marchio Carapelli lo ha fatto con una bottiglia dal design molto particolare e innovativo che, secondo le indicazioni dell'azienda, sarà utilizzata per le produzioni premium. Nel caso del marchio Bertolli, invece, la bottiglia rimane quella tradizionale e anche l'etichetta non presenta molti stravolgimenti rispetto a quella usuale, con la semplice indicazione di “exclusive selection” o “first harvest”.
Proprio Bertolli, ovvero il marchio che ha maggiormente subito la pressione mediatica negativa negli anni scorsi, ha portato a casa due medaglie d'oro per “exclusive selection” e “first harvest”, mentre Carapelli, per le stesse linee, guadagna due medaglie d'argento. Tutti questi oli hanno concorso nella categoria “blend europei”. La bottiglia di Carapelli si è anche guadagnata la medaglia d'argento nella sezione packaging.
Deoleo fa sapere che queste nuove linee di prodotto a tiratura limitata, già disponibili in Italia, Francia, Stati Uniti e presto Germania, rientrano nella nuova filosofia aziendale di premiare l'extra vergine di alta qualità.
Non è la prima volta che Bertolli lancia una linea di prodotti super-premium. Anni fa, quando era ancora di proprietà Unilever, propose una linea per la ristorazione. Una selezione, come in questo caso, di olio di alta qualità con la quale intendeva presidiare il mondo Horeca, in particolare quello di medio-alto livello.
Fin qui i fatti.
Resta aperta però una domanda: la mossa di Deoleo è solo tattica o anche strategia?
Dopo gli scandali degli ultimi anni, con vendite in flessione e un fatturato calato del 30% negli ultimi cinque anni, con bilanci tragicamente in rosso e piani di dismissioni che non hanno risolto la crisi, occorreva fare qualcosa di nuovo.
Il lancio di queste nuove linee di prodotto può essere semplicemente tattica, un'operazione per rifarsi l'immagine appannata, mostrando che Carapelli e Bertolli non finiscono solo sui giornali per oli border line ma anche per riconoscimenti di qualità. Qualcosa da sbandierare nel corso di interviste e al buyer di turno. Si potrebbe trattare quindi di un semplice investimento promozional-pubblicitario.
Oppure può essere strategia, ovvero il tentativo di occupare il segmento alto del mercato, quello degli oli di altissima qualità. L'interesse per questo tipo di extra vergini sta aumentando e in prospettiva può valere, come già accade per altri settori dell'agroalimentare, fino al 20-25% del mercato. Essere esclusa dal 20-25% del mercato, restando confinata nella pura competizione di prezzo con i private label della Grande Distribuzione, potrebbe risultare mortale per i conti Deoleo.
Tattica o strategia?