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La scienza corrotta dai big dell'industria alimentare? Le prove dagli Usa
Sponsorizzare ricercatori per ottenere risultati scientifici graditi. Lo scandalo coinvolge anche l'amministrazione americana. Ricevette soldi anche Mark Hegsted, capo della divisione nutrizione al Dipartimento dell'Agricoltura, che pubblicò le linee guida sull'alimentazione nel 1977
13 settembre 2016 | T N
I fatti risalgono a molti decenni fa e tutti i protagonisti della brutta vicenda sono ormai morti.
"Sono stati in grado di sviare il dibattito sullo zucchero per decenni", ha detto al New York Times, Stanton Glantz, professore di medicina e autore dello studio uscito su Jama Internal Medicine.
L'articolo, con ampie documentazioni, dimostra come l'industria americana, più in particolare la Sugar association, abbia pagato 150 mila dollari a tre ricercatori. Tre scienziati di grido per l'epoca, che si occupavano delle implicazioni per la salute di un'alimentazione con grassi e zuccheri.
Tra i tre ricercatori e i dirigenti della Sugar Association (allora si chiamava Sugar Research Foundation) vi fu un ampio carteggio che dimostra come i ricercatori hanno manipolato gli studi per ottenere i risultati più graditi ai loro sponsor.
Nel carteggio scoperto da Stanton Glantz si legge infatti di uno scambio di mail tra lo scienziato di Harvard Mark Hegsted e il vicepresidente e direttore scientifico della Sugar Association John Hicskon.
Hegsted scrive: “Abbiamo ben compreso il vostro particolare interesse nei carboidrati e ce ne occuperemo come meglio potremo“. A distanza di pochi mesi, Hegsted invia le bozze del lavoro a Hickson, il quale replica soddisfatto: “È più o meno quello che avevamo in mente, e non vediamo l’ora che venga pubblicato“.
Perchè è così significativo questo scambio di mail avvenuto nel 1966? Pochi anni più tardi, Mark Hegsted divenne capo della divisione nutrizione del Dipartimento agricoltura Usa. Lui e il suo team si occuparono di redigere le linee guida sull'alimentazione del 1977, in cui non si faceva cenno alle ricadute negative per la salute degli zuccheri, puntando l'indice solo sui grassi saturi.
Ovviamente la rivelazione della connessione tra industria alimentare, mondo della ricerca e, indirettamente, amministrazione pubblica, ha scandalizzato il puritano mondo statunitense.
La Sugar Association non ha negato le accuse, limitandosi a sostenere che “all’epoca dei fatti gli standard di trasparenza sui finanziamenti previsti oggi non erano ancora la norma“ Come a dire: lo abbiamo fatto perchè potevamo. Assume però tutt'altro valore la successiva dichiarazione: “gli ultimi decenni di ricerche hanno concluso che non ci sarebbe un ruolo univoco dello zucchero rispetto alle malattie cardiache”.
Il tema del rapporto tra mondo della ricerca e industria alimentare è quindi quanto mai d'attualità. Quanti studi sono stati manipolati per venire incontro alle esigenze dei finanziatori? Quanto tutto ciò accade anche oggi?