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ECCO I SOLITI GIAPPONESI. VINO INVECCHIATO IN POCHI SECONDI, SENZA PIU’ BISOGNO DI BARRIQUE

Elettrodi di platino e una membrana brevettata per avere un vino complesso e corposo a partire da un Beaujolais Nouveau. Un metodo rivoluzionario che può trarre in inganno i palati meno raffinati e allenati

04 febbraio 2006 | Graziano Alderighi

Hiroshi Tanaka, presidente dela Japanese Startup Innovative Design and Technology inc., ritiene che il tempo e le attenzioni che le aziende vitivinicole dedicano alla maturazione e all'affinamento dei vini di pregio sono perfettamente inutili.

L’equipe scientifica della sua azienda infatti ha perfezionato un macchinario che consente in pochi secondi di ottenere un perfetto vino invecchiato a partire da una bottiglia di novello impiegando una piccola scarica elettrica.
"Usando l'elettrolisi possiamo trasformare all'istante vini giovani in vini maturi - dichiara Tanaka -risparmiando notevolmente sui costi: avremo un ciclo produttivo più breve, nessun bisogno di staccaggio, nessun investimento in botti, barili o barriques".
La macchina di Tanaka è composta da due camere in cui scorrono vino ed acqua separati da una speciale membrana brevettata. Elettrodi di platino si occupano di creare un flusso di ioni negativi guidandolo dal vino all'acqua.
Ad un palato non allenato un Beaujolais Nouveau trattato in questo modo potrebbe apparire come un vino più complesso e corposo. “Tutte le persone che hanno avuto modo di assaporare i “nostri” vini – ribadisce Tanaka – ne sono stati rimasti piacevolmente copliti, è un processo rivoluzionario”.
Ma il progetto di Tanaka non si ferma al vino, "Noi potremmo fornire vino per l'Europa, sake per il Giappone, vodka per la Russia buon baijiu per la Cina ", afferma, "le possibilità sono infinite".

La compagnia giapponese sta stringendo collaborazioni con aziende vitivinicole in California e nello stato di Washington per rifornire l'affiliata BW2 Holdings di vini giovani da trattare e commercializzare. La BW2 spera di iniziare a vendere bottiglie su internet entro la fine di quest'anno ad un prezzo attorno ai 5 dollari.

Poche, a stessa detta di Tanaka, le possibilità che le aziende vitivinicole europee, pervase di una cultura millenaria, possano accettare il macchinario e il metodo proposto dalla Japanese Startup Innovative Design and Technology inc.
“Ricordo – dice Tanaka – nel 2002 l’incontro con un’azienda italiana (di cui non fa il nome). Dopo aver visto funzionare il prototipo mi intimò di lasciare l’azienda, il Paese e di non tornare mai più”