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Lo scandalo oleario che sta scuotendo la Spagna

Lo scandalo oleario che sta scuotendo la Spagna

La Guardia Civil ha scoperto un traffico di oli di semi destinati a diventare oli d'oliva. Bloccate 120 tonnellate. L'inchiesta ha coinvolto le province di Jaen, Cordoba e Granada. Arrestate nove persone, due gli indagati

01 giugno 2016 | T N

La Spagna sta cominciando ad aprire gli occhi sulle truffe olearie. La decisione del Congresso Usa di controllare gli oli di importazione ha innescato un giro di vite sui controlli, che hanno portato subito a qualche risultato di rilievo.

La Guardia Civil ha infatti condotto una maxi operazione, tra le province di Jaen, Cordoba e Granada, identificando un'associazione a delinquere finalizzata all'illegale immissione in commercio di oli vegetali come oli di oliva.

Nell'ambito dell'operazione sono state arrestate nove persone, due gli indagati.

Le forze dell'ordine iberiche, nel bloccare 120 tonnellate di oli di semi, definiti la punta dell'iceberg del sistema illegale, hanno anche scoperto vari composti destinati a "creare" l'olio d'oliva, in particolare clorofilla e aromatizzanti.

Le società coinvolte in questo scandalo oleario sono cinque e la Dop Priego di Cordoba ha tenuto a far sapere che nessuna di queste è iscritta agli elenchi della denominazione d'origine.

Unanime la condanna del mondo olivicolo-oleario spagnolo.

Secondo quanto rilevato dagli inquirenti l'azienda di Jaen era la destinataria di diverse partite di olio di girasole provenienti dalla Francia, l'olio di palma da Ecuador e olio di avocado dalla Grecia che poi venivano cedute alle altre aziende. Avvenuta la sofisticazione, l'olio era rivenduto come olio d'oliva ed probabilmente anche come olio extrra vergine di oliva.

Tutti gli arrestati e gli indagati sono accusati, a vario titolo di attentanto alla salute pubblica, falso e frode commerciale. Quattro degli arrestati erano già noti alle forze dell'ordine per vari reati, tra cui la frode commerciale, la falsificazione, evasione fiscale e danno erariale.