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La Spagna ferma la raccolta delle olive: prezzi troppo bassi
Se nelle aree di Cordoba e Siviglia la campagna olearia è pressochè terminata, nella zona di Jaen si può affermare che non sia ancora nemmeno cominciata. Siccità e quotazioni basse frenano gli olivicoltori
17 dicembre 2015 | T N
La campagna olearia spagnola procede a singhiozzo e a macchia di leopardo.
Se nelle aree di Cordoba e Siviglia le temperature primaverili e il buon apporto idrico hanno accelerato la maturazione dei frutti, tanto che la campagna olearia può dirsi quasi conclusa, a Jaen la raccolta non è, di fatto, ancora cominciata.
Nelle aree centrali dell'Andalusia il raccolto si è concluso dunque con largo anticipo rispetto ai tempi tradizionali che volevano la fine della raccolta a gennaio o febbraio.
A Jaen, dove si molisce fino a marzo, tradizionalmente la raccolta comincia con la prima settimana di dicembre con i frantoi in piena attività solo dal 9 dicembre, data simbolo dell'inizio della campagna olearia sul territorio-
Quest'anno, però, la raccolta in queste prime settimane sta procedendo più lentamente del solito a causa della siccità, che sta ritardando la maturazione dei frutti. Le forze al distacco delle olive sarebbero ancora alte ma soprattutto le rese, al momento sarebbero troppo basse.
A questa già sfavorevole coincidenza di fattori si aggiunge il fattore prezzo. Nelle ultime settimane le quotazioni si sono abbassate a 2,9-3 euro/kg, con una tendenza però a un piccolo rialzo, proprio in virtù della scarsità di offerta.
Interessante notare come, a fronte di un prezzo dell'olio extra vergine di oliva stabile, in attesa delle quantità, sia sostenuto invece il mercato dell'olio di ripasso, ovvero il cosiddetto remolido, le cui quotazioni sfiorano i 2,2 euro/kg. Allo stesso modo sono vivaci gli scambi di olio vergine di oliva e olio lampante.