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Produrre il Made in Italy in Russia. La nuova frontiera della delocalizzazione

Il vicepremier Arkadi Dvorkovich ha invitato le imprese agroalimentari a investire nel progetto russo di sviluppare significativamente la produzione agricola e agroalimentare. Un progetto di autarchia e di marketing

17 settembre 2015 | T N

Nel corso di un evento presso l'ambasciata italiana a Mosca, che aveva come titolo "Oltre Expo 2015: nuove opportunità di cooperazione tra Italia e Russia nel settore agroalimentare", il vicepremier russo Arkadi Dvorkovich, accompagnato dal vice ministro dell'agricoltura Sergej Levin, ha chiarito quali sono i progetti del Cremlino.

"La Russia è un grosso mercato in crescita per la produzione agricola, ed essendo il Paese più esteso al mondo ha anche l'area agricola più estesa - ha detto Arkady Dvorkovich - Il nostro potenziale distributivo non è solo sul mercato interno, ma anche verso l'estero. Abbiamo piani per l'aumento della produzione agricola che realizzeremo. Sono convenienti per tutti, per noi ma anche per i nostri amici italiani. C'è anche un meccanismo di sostegno per gli investimenti stranieri in questo senso, compreso il sostegno finanziario. Quanto alle barriere che i nostri colleghi vedono, siamo pronti a liquidarle. Per far sì che i progetti si realizzino nel più breve tempo possibile. Ci sono già dei casi".

Il progetto di autarchia agricolo-alimentare russo era già noto. Le dichiarazioni del vicepremier russo non fanno che confermare la volontà russa di essere un dominatore della scena alimentare, almeno asiatica nei prossimi anni.

La Russia annuncia questi programmi quasi con spavalderia, ma essendo ben coscia del deficit culturale e di know how del Paese e chiede una mano a imprenditori, anche italiani. Pronti a rimuovere ogni ostacolo per favorire l'insediamento di imprese italiane in Russia, con la loro tecnologia, impiantistica e dote di conoscenza.

Per fare Made in Italy in Russia.

Il vicepremier ha definito l'Expo 2015 "un grande successo per i nostri amici italiani, che permette di vedere quale potenziale ci sia in Italia ma anche nella nostra cooperazione. Molti di quei prodotti che ci sono in Italia, possono essere non solo comprati in Russia, ma anche prodotti in Russia dagli italiani in collaborazione con le nostre compagnie".Secondo Dvorkovich questo rientrerebbe nei piani della Federazione che intende sviluppare "significativamente la produzione agricola". Il rappresentante di governo ha detto che il piano di sviluppo è incontrovertibile. "Lo faremo comunque, indipendentemente da tutto. Qualsiasi sarà la situazione economica. Ma ci sono due possibilità, o lo faremo da soli, variante che sarà più protratta nel tempo e più costosa, o lo faremo con i nostri partner, tra i quali gli italiani, e lo faremmo più velocemente e con costi inferiori, condividendo i risultati di questa collaborazione con voi. Ma lo faremo comunque, nei prossimi anni. È una priorità. Sull'agricoltura investiremo quello che sarà necessario.

A quanto ammontano gli investimenti lo ha chiarito il Presidente Putin in altra sede. Il programma per l'import substitution alimentare prevede stanziamenti per 265 miliardi di rubli (3,5 miliardi di euro) e, per ora, una lista di 460 progetti di investimento.