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I farmer market possono cambiare il nostro approccio al cibo, rendendolo più salutare

Positive le indicazioni di un test pilota che prevede la distribuzione di buoni per frutta e verdura. La maggior parte delle persone che ne ha fatto uso ha cominciato a mangiare una maggiore varietà di verdure e ha scelto più spesso la frutta come snack

10 giugno 2014 | T N

Laddove il problema dell'obesità e dei relativi problemi salutari è più presente, come negli Stati Uniti, si stanno sperimentando nuovi metodi e sistemi per incentivare modelli di vita e di consumo più salubri.

A nulla, quindi, varrebbero divieti e spot pubblicitari, già ampiamente studiati e applicati, ma un contributo sostanziale potrebbero darlo i farmer market, secondo quanto riportato da uno studio della Wic Clinic dell'Illinois.

Karen Chapman-Novakofski, professoressa di nutrizione, che ha coordinato il progetto ha monitorato lo stile di consumo di alcune famiglie bisognose, più soggette al consumo di junk food e all'obesità, a cui sono stati dati buoni per comprare frutta e verdura nei farmer market locali.

"Il più grande effetto che i buoni avevano era legato alla qualità delle diete dei partecipanti. Coloro che hanno utilizzato i buoni mercato hanno mangiato una maggiore varietà di verdure ed erano più propensi a scegliere frutta o verdura come snack (57,3%) rispetto a quelli che hanno semplicemente fatto spesa nei farmer market (46,7%)” ha affermato la professoressa Chapman-Novakofski.

Da notare che l'importo dei buoni, 6 dollari, non era tale da giustificare, di per sé, un aumento del consumo di frutta e verdura. Il 57% dei partecipanti che hanno utilizzato i buoni non aveva mai fatto acquisti in un mercato degli agricoltori prima.

Il buono ha così stimolato la frequentazione di un luogo non solo dove era possibile reperire una maggiore varietà di frutta e verdura ma anche dove, con lezioni di cucina e di nutrizione, si spiegava come cucinarla e perchè faceva bene alla salute.

Uno dei punti critici delle Dietary Guidelines for Americans, che consigliano aumento del consumo di verdura per ridurre il rischio di malattie cardiache, alcuni tipi di cancro, obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, osteoporosi e calcoli renali, era proprio quello di tradurre nella vita quotidiana il messaggio salutistico.

"Questo studio ha plasmato il nostro pensiero sul modo in cui promuoviamo questi mercati, frutta e verdura - ha rilevato Chapman-Novakofski – ed è importante notare che i mercati degli agricoltori non sempre sono più economici dei supermerket.”

La prossima tappa dello studio di Chapman-Novakofski è capire come viene mangiato il cibo acquistato nei farmer market: “solo così possiamo comprendere come i consumatori considerano la qualità dei prodotti degli agricoltori e della frutta e verdura che molto spesso acquistano”.

Lo studio fornisce molti spunti di riflessione su come influenzare le scelte d'acquisto e la percezione del consumatore.