Mondo
Accordo politico sulla Pac ma il voto definitivo slitta sicuramente a dopo l'estate
Molte deleghe agli Stati nazionali e ancora diverse questioni rimaste in sospeso che, secondo il commissario Ciolos, verranno definite quando verrà approvato il bilancio 2014-2020. Il parlamento europeo, da sempre molto critico sulla proposta della Commissione, esprime parere positivo ma condizionato
29 giugno 2013 | T N
Un futuro certamente in discesa per la riforma della Politica agricola comunitaria dopo il trilogo del 26 giugno scorso, chiuso con un accordo politico tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo.
L'accordo sul bilancio 2014-2020 dell'unione permetterà di "chiarire alcuni aspetti rimasti in sospeso" della politica agricola comune, ha dichiarato il commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos al termine del round negoziale.
In effetti su molti punti si è giunti a un accordo, anche quando le posizioni parevano inconciliabili, come per greening e agricoltori attivi, ma restano questioni ancora aperte riguardanti soprattutto tre questioni politicamente sensibili: la convergenza esterna, ovvero il riequilibrio del sussidio pro capite per agricoltori di diversi Paesi membri, l’imposizione di un tetto massimo per gli aiuti diretti e la flessibilità nel trasferimento di risorse tra i due pilastri della Pac (aiuti diretti e sviluppo rurale).
La tendenza emersa è lasciare, ovvero delegare, ai singoli Stati membri la gestione di questi argomenti su scala nazionale, ma anche su questo punto non c'è accordo, visto soprattutto il parere dell'europarlamentare francese Josè Bovè. Si è quindi lavorato sulla possibilità di modulare i sussidi dando dei paletti alle singole nazioni tra i quali un aiuto minimo al produttore pari al 60% della media nazionale, con un taglio del sostegno che però non potrà superare il 30% di quanto percepito oggi. L'entrata in vigore di queste misure slitterebbe però al 2019, ovvero in chiusura della nuova Pac.
Particolarmente difficile anche il tema dell'ocm unica che ha visto Gran Bretagna e Germania astenersi, salvo trovare un accordo al momento generico sul mantenimento potenziale dei limiti alla produzione. E' stato il settore bietisaccarifero a far litigare, ma al termine del confronto è stato deciso un rinvio. Il regime delle quote per lo zucchero resterà valido fino a settembre 2017, invece che nel 2015 come previsto in precedenza.
Si è trovato invece la quadra sul greening, ovvero del mantenimento di pascoli permanenti, della diversificazione delle colture e dell’istallazione di aree ecologiche. Il 30% dei pagamenti diretti per gli agricoltori sarà condizionato all’applicazione, graduale a seconda delle dimensioni dell’azienda agricola, di tre regole per promuovere un uso maggiormente ecocompatibile delle risorse naturali. Le colture arboree verranno conteggiate agli effetti del greening. Non si potranno inoltre ricevere sussidi, sotto forma di premialità per il greening, e poi beneficiare di aiuti per comportamenti ecosostenibili contenuti nei Piani di sviluppo rurale.
Niente sussidi, inoltre, per gli agricoltori non attivi. Verrà stilata una black list con quelle entità, come aeroporti, società immobiliari, club sportivi che non riceveranno più i sussidi Pac. Previsto invece un potenziale incremento, fino al 25%, dei pagamenti diretti a beneficio dei giovani agricoltori.
Le reazioni
L’accordo sulla riforma della Politica Agricola (PAC) premierà chi vive e lavora di agricoltura escludendo per la prima volta in un a black list i soggetti che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura e soprattutto prevedendo la possibilità per l’Italia di destinare risorse ai soli agricoltori attivi. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini che, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo politico raggiunto dal team dei negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione sulla proposte di regolamento di riforma della Politica Agricola Comune, ha sottolineato che “sensibili miglioramenti sono stati ottenuti anche per l’inverdimento a tutela dei vigneti, frutteti ed uliveti italiani, sulla convergenza e per i giovani agricoltori”.
Nei vari passaggi dal nostro Summit a Roma con il Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos agli incontri con i colleghi di tutte le principali Organizzazioni agricole europee fino al meeting di poche settimane fa a Bruxelles con il Presidente del Consiglio agricoltura e pesca del Consiglio dell’Unione europea Simon Coveney e il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, la proposta è andata migliorando. Certamente rimane un taglio importante ai finanziamenti destinati all’agricoltura ma l’applicazione nazionale demandata al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, che ha chiuso positivamente per l’Italia il negoziato, potrà compensare il disagio nell’orientare le risorse - continua Marini - verso i veri agricoltori.
L’accordo politico sulla riforma della Pac raggiunto a Bruxelles dopo quasi due anni di lungo e complesso negoziato, rappresenta un notevole passo in avanti rispetto alla proposta iniziale della Commissione del novembre 2011.
“Sono stati migliorati tantissimi aspetti – ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi – di una riforma nata male e che nel disegno dell’Esecutivo comunitario risultava fortemente penalizzante per le nostre imprese. Dobbiamo questi miglioramenti all’intensa attività negoziale del Parlamento europeo, per la prima volta coinvolto a pieno titolo ad approvare una riforma così complessa, della Presidenza di turno irlandese e dello staff degli uffici del Mipaaf che ha seguito il dossier.”
“Rileviamo inoltre con soddisfazione – ha proseguito Politi – che buona parte delle istanze proposte da Agrinsieme sono state considerate nell’accordo politico raggiunto in questi giorni anche se la complessità della materia impone un approfondimento su alcuni temi chiave, in particolare per quanto riguarda i diritti di impianto vitivinicoli, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. Mentre su tutto pesa l’incertezza del budget per l’agricoltura europea non ancora definito vista l’impasse del negoziato sulle prospettive finanziarie pluriennali 2014-2020;tema affrontato da domani al Vertice dei Capi di Stato e di Governo.”
“Ora – ha concluso il coordinatore di Agrinsieme – occorre concentrarsi senza indugio sui diversi ambiti applicativi della riforma, delegati all’Italia ed agli altri Stati membri. Evitiamo come nel passato di ridurci all’ultimo momento con scelte affrettate e non concertate. Su questo punto ci attendiamo dal Ministro De Girolamo un forte coinvolgimento del mondo delle organizzazioni delle imprese e delle cooperative agricole. Agrinsieme è, come sempre, pronto a dare il suo contributo a tutela delle imprese associate.
L'accordo finale del "trilogo" europeo (Parlamento, Consiglio e Commissione) sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) è una delusione per le 14 Associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica (AIAB, Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio - Upbio, FIRAB, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Slow Food, Touring Club Italiano, Pro Natura, Società Italiana Ecologia del Paesaggio, WWF). Per le Associazioni si tratta nella sostanza di una falsa riforma che non avrà sostanziali ricadute positive sulla tutela dell'ambiente, sulla salute dei cittadini, sulla competitività e l’innovazione delle imprese agricole italiane ed europee.
"Molte parole e pochi fatti concreti per una falsa riforma della PAC che non aiuta né l’ambiente né l’economia, confermando i sussidi all'agricoltura industriale ed i vecchi privilegi senza introdurre vere innovazioni per una maggiore competitività e sostenibilità ambientale ed economica delle nostre imprese agricole. In questo momento di crisi economica era necessaria una svolta radicale per l'agricoltura europea ed italiana verso un nuovo modello in grado di premiare le aziende agricole più virtuose, che producono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e capacità di creare lavoro per i giovani. Questo si aspettavano i cittadini Europei e invece ancora una volta si è perso un’occasione storica di cambiamento” ha dichiarato la portavoce del Tavolo Maria Grazia Mammuccini.
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati