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PREMI AI MIGLIORI EXTRA VERGINI. LA SFIDA CONTINUA

Dopo il Montiferru, il Sol d’Oro, il Sirena d’Oro di Sorrento e l’Ercole Olivario, è la volta del Leone d’Oro e del Biol. Si affacciano in tutta la loro evidenza gli oli dall’estero. L’eccellenza non abita solo in Italia. C’è spazio anche per Cile, Spagna e Neozelanda. Secondo uno dei presidenti di giuria, Tonino Zelinotti, “il livello generale degli oli valutati è molto alto"

07 maggio 2005 | T N

La leadership mondiale riconosciuta all’olio biologico italiano comincia intanto ad essere insidiata. Così dicono gli organizzatori del Biol, il premio assegnato alle produzioni oliandole da agricoltura biologica. “Almeno nell’ultima annata – ribadiscono dalla Camera di Commercio di Bari e dal CiBi - alcuni extravergini ecocompatibili esteri hanno raggiunto livelli di eccellenza paragonabili alla consolidata tradizione tricolore”.

Ma ecco, prima di segnalare i vincitori del Premio Biol, i risultati di un altro premio storico, il “Leone d’Oro” dei Mastri oleari, giunto alla quattordicesima edizione e assegnato quest’anno a Bari in occasione della manifestazione “Cibus Med”.

Per la categoria fruttato delicato: Almazaras de la Subbetica, Priego de Cordoba, España.

Per la categoria fruttato medio: Baglio Seggio Fiorito, Castelvetrano, Trapani.

Per la categoria fruttato intenso: Frantoio Franci, Montenero d’Orcia, Grosseto.

Ed ecco invece i verdetti del ”Premio Biol-Città di Andria”, concorso giunto quest’anno alla decima edizione.

Si sono aggiudicati un ex aequo il sardo ”Olio Del Giudicato” della Cooperativa Coco di Arborea, in provincia di Oristano, e l’extra vergine cileno ”Olave” dell’azienda Valle Grande. Questi due oli sono risultati i migliori del 2005 tra gli oltre 200 oli in gara.
Tra le sorprese, gli extravergini stranieri: lo spagnolo “Rincon de la Subbetica” e il neozelandese “Moutere Grove”, che hanno affiancano il pugliese ”Marcinase Fruttato Intenso” dell’azienda molfettese Minervini e il Dop umbro “Marfuga” dell’azienda omonima di Campello sul Clitunno (Perugia).

Tra le altre categorie, segnaliamo il premio Biolblended, assegnato al miglior olio imbottigliato e commercializzato con marchi non del produttore: si tratta dell’extra vergine “Bios” della Monini.

“Dai panel test del Biol - ha dichiarato il presidente della giuria internazionale Tonino Zelinotti - quest’anno sono emersi scarti di punteggio minimi. Il livello generale degli oli valutati è stato molto alto, e la giuria ha potuto lavorare valorizzando le differenze; se la qualità degli oli italiani oramai si conosce, il dato saliente, almeno per quest’annata, è il netto progresso compiuto in media dagli oli esteri, con punte di eccellenza raggiunte in Cile, in Spagna ma anche in Croazia e in Albania: Paesi che presentano grandi aree olivetate e condizioni climatiche in generale simili alle nostre; e con oli che diventano sempre più competitivi: uno sprone per i produttori nostrani”.

Intanto però, è giusto fare il punto sugli altri Premi già assegnati, e di cui abbiamo dato notizia nei numeri precedenti.

Per il Premio “Sol d’Oro”: link esterno

Per il Premio “Orciolo d’Oro”: link esterno

Per il Premio “Sirena d’Oro”: link esterno

Per ciò che concerne invece il Premio "Ercole olivario", ecco i vincitori:
tra i fruttati tenui, ha vinto la molisana Marina Colonna di San Martino in Pensilis; tra i fruttati medi, >b>L'Erta di Quintole di Filippo Legnaioli, la cui azienda ha sede a Impruneta, nel Fiorentino; tra i fruttati intensi, il Terre di Shemir, da Guarrato, in provincia di Trapani.
Tra gli oli a Dop hanno invece vinto Lungarotti di Torgiano (Perugia) con la Dop Umbria Colli Martani nella categoria fruttato tenue; l'azienda agraria Carraia di Franco Bardi, da Trequanda (Siena), con l'Igp Toscano nella categoria fruttato medio; e infine il ragusano Rollo, con la Dop Monti Iblei nella categoria fruttato intenso.
Inoltre, il premio Amphora olearia è stato assegnato alla Società agricola di Trevi.


Ecco, invece, i riscontri dell'ultima edizione del Premio"Montiferru", fornitici da Marco Rossi: miglior extra vergine Pietro Mastinu, di Oristano; miglior extra vergine Dop, l'olio di Sergio Ricci; miglior extra vergine da agricoltura biologica Le Fattore di Poggiopiano, nel Fiorentino; miglior extra vergine sardo è Pietro Mastinu; il premio per la miglior confezione, assegnato l'extra vergine laziale Impero.