Mondo
La viticoltura indiana si prepara a invadere i mercati
Secondo il direttore generale dell'Oiv, Federico Castellucci, un clima tropicale non è un ostacolo alla crescita delle viti ed allo sviluppo di un’industria fiorente
06 ottobre 2012 | C. S.
Un clima tropicale non è un ostacolo alla crescita delle viti ed allo sviluppo di un’industria fiorente. Questa è la conclusione alla quale è giunto il Direttore Generale dell’OIV Federico Castellucci durante la sua recente visita in India, paese che, dal 2011, è entrato a far parte dell’OIV.
Al giorno d’oggi, i 114.400 ettari di vigneti in India sono per lo piu’ dedicati alla produzione di uve da tavola, la quale nel 2010 ha raggiunto i 20.614 quintali. Il particolare clima indiano – caldo ed umido durante tutto l’anno – permetta ai produttori di uva di arrivare a fare la vendemmia addirittura due volte l’anno in alcune zone particolari.
I principali vigneti in India sono situati nelle regioni di Maharashtra (costa occidentale), Bangalore (sud) ed Himachal (nord).
Castellucci ha incontrato le cariche istituzionali più alte ed i rappresentanti del settore vitivinicolo per rafforzare ulteriormente i rapporti tra India e OIV, come espressione dell’impegno dell’Organizzazione nell’aiutare i paesi viticoli emergenti nello sviluppare un modello legale e tecnico compatibile con gli standard di viticoltura internazionale.
A tal proposito, Castellucci ha incontrato a New Delhi il Segretario per l’Industria Alimentare, Rakesh Kacker, il quale è stato informato circa i piu’ recenti sviluppi dell’OIV nel campo della viticoltura quali, ad esempio, le linee guifa per la produzione sostenibile di uve da tavola e uve passe (OIV/VITI 424-2011) o le procedure per ridurre i contenuti alcolici del vino.
Il Direttore ha altresì incontrato il Ministro degli Affari Esteri, Ranjan Mathai, il quale prima di diventare Segretario è stato Ambasciatore in Francia, giocando un ruolo cruciale nell’introduzione dell’India all’OIV.
I rappresentanti dei media indiani ed i produttori locali di uva, hanno inoltre avuto l’occasione di porre direttamente domande al Direttore Castellucci riguardo al ruolo dell’OIV nel panorama internazionale, durante la celebrazione del 10° anniversario del Delhi Wine Club.
Il DWC gioca un ruolo fondamentale nella promozione e conoscenza del vino in India. Esso è gestito dall’espero e giornalista Cav. Subhash Arora, che è stato insignito al merito dall’OIV durante il XXXIV Congresso Mondiale della Vigna e del Vino tenutosi lo scorso anno in Portogallo.
“Con l’obiettivo di superare le barriere climatiche, l’OIV sta studiando le tecniche migliori per ottimizzare la viticoltura in condizioni climatiche non sempre ottimali. Stiamo inoltre studiando come produrre vino con una gradazione alcolica inferiore”. Così Castellucci ha riportato ai rappresentanti dell’ Indian Grape Processing Board (IGPB) aNashik, città nello stato di Maharashtra, considerata la capitale del vino.
Garantire il rispetto degli standard internazionali è un interesse particolarmente sentito anche dalle autorità locali. Per questa ragione, un fruttuoso incontro tra il Direttore Generale dell’OIV ed il CEO dell’Autorità per la Sicurezza Alimentare e Standard. Shri S.N. Mohanty ed il Direttore della Commissione Codex Alimentarius, Sanjay Dave.