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Diffusa preoccupazione per l'arrivo dell'olio d'oliva turco in Italia

Al via a Bruxelles trattative tra la Commissione Ue e la Turchia che potrebbero liberalizzare i commerci di extra vergine. L'allarme di istituzioni e consumatori

22 settembre 2012 | C. S.

La Commissione europea ha avviato trattative con la Turchia per un nuovo trattato commerciale che riguarderà anche i prodotti agricoli.

Esattamente come in altre occasioni il Parlamento Ue non avrà voce in capitolo come afferma l'eurodeputato del Pdl Sergio Silvestris. Strasburgo ha infatti deciso di delegare tale compito alla Commissione Ue. Il Parlamento potrà soltanto obiettare a un progetto di atto delegato.

“Ciò non può che prefigurare – dichiara Silvestris - nuove sciagurate politiche di apertura all'importazione di olio di dubbia qualità e tracciabilità da produttori extra Ue. Ho votato contro un provvedimento che prevede, in vista di nuovi accordi commerciali con la Turchia, anche una riduzione dei dazi doganali. In questo momento di difficoltà per i nostri agricoltori non è ammissibile favorire ulteriormente le importazioni di olio d'oliva da Paesi esterni all'Unione Europea. La riduzione delle integrazioni sulle olive, il crollo dei prezzi e la volatilità dei mercati stanno già mettendo in ginocchio l'intero comparto olivicolo. Inoltre, questa apertura alla Turchia non tutela nemmeno i consumatori. L'introduzione nel mercato europeo di grandi quantità di olio extravergine turco favorirà il fenomeno delle truffe e delle sofisticazioni, andando a compromettere la tracciabilità e la qualità del prodotto".

A esprimere preoccupazione anche Nino Marmo, Vicepresidente del Consiglio regionale pugliese: “adesso, oltre a sollecitare ogni intervento – anche della nostra Regione – utile a bloccare o quanto meno ridurre il danno rivenienteci da tale autentico attentato alle nostre produzioni, c’è da sperare quantomeno che l’olio turco venga rappresentato come tale, e non già mascherato da italiano, come purtroppo molto probabilmente avverrà”.

Dubbi sul risultato finale della trattativa anche da parte di Michele Micunco, Presidente della Confconsumatori altamurana.

"Da tempo denunciamo insieme alle associazioni agricole il tema della tracciabilità dei prodotti agricoli - afferma Micunco- olio in primis. L'apertura dei nostri mercati ad olio di dubbia qualità e tracciabilità proveniente da produttori extra Ue apre alla legittimazione di azioni come truffe e sofisticazioni. Ciò a danno dei consumatori e dei produttori seri, soprattutto quelli pugliesi, già danneggiati per esempio, dal calo sempre più insostenibile del prezzo.”