Mondo

LA BIODIVERSITA’ AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 15 ottobre 2004

02 aprile 2005 | T N

La celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione offre al
Papa l’opportunità di incoraggiare gli sforzi e i progetti intesi ad alleviare
il problema della fame e della denutrizione. In particolare il Messaggio
sottolinea l’urgenza di ancorare questo problema ai valori etici e di non
considerare solo gli aspetti tecnico-scientifici. Il Papa si appella anche alle regole già stabilite per la gestione delle risorse naturali e riafferma il ricorso all’ordine internazionale per garantire l’accesso a tutti di tali risorse, in particolare dei popoli indigeni che hanno nell’agricoltura la principale risorsa di sopravvivenza. Per tutelare le risorse del pianeta il Messaggio pontificio ripropone l’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile e
solidale, prospettiva ineludibile per salvaguardare la difesa dell’ambiente,
i bisogni delle generazioni future, nonché “le esigenze della giustizia, dell’equa distribuzione delle risorse e dell’obbligo a cooperare”.



Al Signor Jacques Diouf,
Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)

1. La celebrazione odierna della Giornata Mondiale dell’Alimenta-
zione è una buona occasione per rinnovare la mia stima per l’attività
che porta avanti l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimenta-
zione e l’agricoltura, il cui sforzo volto a combattere la povertà nel
mondo rurale è ben noto, soprattutto favorendo lo sviluppo di quanti in
quel contesto svolgono il loro quotidiano e spesso duro lavoro.
Il tema della Giornata, “La biodiversità al servizio della sicurezza
alimentare”, indica un strumento concreto per la lotta contro la fame e
la denutrizione di tanti nostri fratelli e sorelle. In effetti, per raggiunge-
re l’obiettivo di un’adeguata sicurezza alimentare è necessaria una cor-
retta gestione della diversità biologica per poter garantire le diverse
specie animali e vegetali. Si tratta di uno sforzo che richiede una con-
siderazione di carattere etico e non solo tecnico e scientifico, sebbene
questi ultimi aspetti siano indispensabili, di modo che si possa garanti-
re la persistenza di tali risorse e il loro uso in accordo con le esigenze
concrete della popolazione mondiale.


2. Purtroppo oggi ancora molti ostacoli si oppongono all’azione in-
ternazionale volta a tutelare la biodiversità. Nonostante l’esistenza di
regole sempre più adeguate, altri interessi sembrano ostacolare il giu-
sto equilibrio fra la sovranità degli stati sulle risorse presenti nel loro
territorio e la capacità delle persone e delle comunità di preservare o
gestire tali risorse in funzione dei bisogni reali. È necessario, quindi,
che fra le basi della cooperazione internazionale si riaffermi il princi-
pio secondo il quale la sovranità sulle risorse genetiche presenti nei di-
versi ecosistemi non può essere esclusiva e neppure divenire causa di
conflitti, ma si deve esercitare secondo le regole naturali di umanità
che reggono la convivenza fra i diversi popoli che formano la famiglia
umana.
Queste basi ideali orientano l’azione della FAO e hanno permesso,
fra le altre cose, di promuovere le norme del Trattato sulle risorse fito-
genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, strumento valido per otte-
nere gli effetti tanto attesi. Questo tutela anche i diritti degli agricolto-
ri, garantendo la loro partecipazione ai processi decisionali e incorag-
giandoli a preoccuparsi non solo della quantità degli alimenti ma anche
della loro qualità.
A tale riguardo, è necessario ricordare, in modo particolare, le co-
munità e i popoli indigeni, il cui vasto patrimonio di cultura e di cono-
scenze legate alla biodiversità corre il rischio di scomparire per l’assen-
za di una tutela adeguata. Di fatto si percepisce il pericolo reale di uno
sfruttamento abusivo delle loro terre e della distruzione del loro habitat
tradizionale, come anche della non protezione della loro proprietà in-
tellettuale, la cui importanza è evidente per la salvaguardia della biodi-
versità.


3. In molti ambiti si sottolinea l’urgenza di rivedere lo schema se-
guito fino a ora per tutelare le immense e insostituibili risorse del pia-
neta, perseguendo uno sviluppo non solo sostenibile ma anche e so-
prattutto solidale. La solidarietà, intesa correttamente come modello di
unità capace di ispirare l’azione degli individui, dei governi, degli orga-
nismi e delle istituzioni internazionali e di tutti i membri della società
civile, opera per una giusta crescita dei popoli e delle nazioni e ha co-
me obiettivo il bene di tutti e di ognuno (cfr enciclica Sollicitudo rei so-
cialis, n. 40). La solidarietà, quindi, superando anche atteggiamenti
egoistici rispetto all’ordine del creato e dei suoi frutti, tutela i diversi
ecosistemi e le loro risorse, le persone che vi vivono e i loro diritti fon-
damentali a livello individuale e comunitario.
Ben fondata su questo riferimento alla persona umana, alla sua na-
tura e alle sue esigenze, la solidarietà è capace di consolidare progetti,
norme, strategie e azioni del tutto sostenibili.
Uno sviluppo solidale può offrire anche risposte agli obiettivi della
sostenibilità, tenendo presenti non solo la semplice difesa dell’ambien-
te o un riferimento astratto ai bisogni delle generazioni future, ma an-
che le esigenze della giustizia, dell’equa distribuzione delle risorse e
dell’obbligo a cooperare. Sono esigenze essenzialmente umane verso le
quali la Chiesa cattolica è sempre attenta per sostenerle e favorire la lo-
ro applicazione in modo corretto e completo.
Il mandato del Creatore rivolto all’umanità affinché domini la ter-
ra e usi i suoi frutti (cfr Gn 1,28), considerato alla luce della virtù della
solidarietà, comporta il rispetto per il progetto della creazione stessa,
mediante un’azione umana che non presupponga sfide all’ordine della
natura e alle sue leggi pur di raggiungere sempre nuovi orizzonti, ma al
contrario preservi le risorse garantendo la loro continuità e anche il lo-
ro uso da parte delle generazioni successive.
4. Sono queste alcune riflessioni che desidero offrire a quanti in
qualunque parte del mondo celebrano la Giornata dell’Alimentazione e
a tutti coloro che, con diversi incarichi e responsabilità, si adoperano
per contribuire a liberare l’umanità dal flagello della fame e della de-
nutrizione. Si auspica che la celebrazione odierna aiuti a favorire, a li-
vello sia globale sia locale, il progresso di un rinnovato “condividere” i
frutti della terra.
Su Lei, signor Direttore Generale, e su quanti con impegno e dedi-
zione collaborano alla realizzazione degli obiettivi della FAO, invoco le
abbondanti benedizioni dell’Altissimo.
Dal Vaticano
15 ottobre 2004

GIOVANNI PAOLO II