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Il consumo in Gran Bretagna arriva a 0,52 litri di extra vergine d'oliva all'anno
Tre anni e tre milioni di euro per un progetto che ha interessato anche Francia e Germania per incrementare i consumi specie nelle fasce più giovani dei consumatori
19 marzo 2011 | T N
Gli inglesi consumano oggi solo 0,52 Kg di olio extra vergine di oliva: ma la domanda del prodotto di qualita' è in aumento e il mercato britannico rappresenta una grande opportunità per le imprese olivicole che hanno scelto l'alta qualita' garantita dai programmi di tracciabilità europea. Lo dice, in una nota, l'Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano che "volge al termine nel Regno Unito il programma triennale della campagna di promozione e informazione del consumo consapevole dell'olio extra vergine di oliva: il progetto realizzato da Ue, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Unaprol fa tappa in questi giorni all'IFE di Londra, fiera specializzata per rivenditori al dettaglio distributori e produttori di alimenti e bevande".
La collettiva organizzata da Unaprol, in un'area di oltre 150 metri quadrati, presenta, "la migliore offerta dell'olio extra vergine di oliva di alta qualità europea delle aziende e filiere che aderiscono al programma di tracciabilità europea. Questa partecipazione a Londra rappresenta la penultima tappa prima delle azioni promozionali presso i punti vendita nel Regno Unito che saranno realizzate nel prossimo mese di giugno".
Il progetto ha interessato per tre anni anche Francia e Germania ed ha avuto come obiettivo principale l'incremento del consumo di olio di oliva extra vergine di oliva cercando di fidelizzare verso il prodotto le fasce più giovani dei consumatori. Per questo sono state realizzate azioni di sensibilizzazione e informazione verso responsabili degli acquisti, gastronomi, cuochi, ristoratori, giornalisti e stampa medica specializzata; partecipazione a fiere, workshop e incontri BtoB.
"Tre milioni di euro circa l'investimento complessivo - conclude Unaprol - finanziato al 50% con fondi Ue, per il 20% dal Mipaaf e per il 30% con le risorse proprie di Unaprol-Consorzio olivicolo italiano."