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Buone prospettive per l'olio d'oliva in Nord America
Al contrario di tutti gli altri grassi il consumo sarebbe destinato a salire nel prossimo biennio. Fallimento, invece, per le olive da tavola che non incontrano i gusti del consumatori d'oltreoceano
06 novembre 2010 | T N
L'olio d'oliva nel mercato nord americano, ovvero USA e Canada, crescerà del 11,21% nel 2013 rispetto al 2009, raggiungendo 3,67 milioni di ettolitri, mentre si confermerebbe il "declino" per le olive da tavola, con un volume di vendita stimato a 207.000 tonnellate, pari al 5%.
Questi i principali dati di uno studio condotto da Datamonitor, commissionato dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), per pianificare e attuare un piano di attività per la promozione dell'olio d'oliva in quei Paesi nel prossimo biennio per un valore di almeno ⬠2.150.000.
Per quanto riguarda l'olio d'oliva, si afferma che 54,2% dell'aumento delle vendite previsto per il 2013 è dovuto al dettaglio.
L'olio d'oliva guadagna dove invece gli altri grassi commestibili tracollano con volumi di vendita ridotti fino al 60% e una riduzione dei prezzi che viene ormai considerata come evoluzione "strutturale e irreversibile".
Nell'analisi viene considerato che 172.000 ettolitri verranno venduti in più solo a causa della crescita della popolazione.
Apertamente di fallimento invece si parla per le olive da tavola. Nonostante una livissima crescita in Ca, le olive hanno poco appeal per gli americani, tanto che, secondo un sondaggio compiuto dalla stessa Datamonitor il 25% dei consumatori che "non vuole comprare olive" per il consumo domestico "in qualsiasi momento" dell'anno.