Libri

Lo scavo interiore, una lettura dal profondo dell'anima

Esordio insolito di "Teatro Naturale" nel mondo dei libri, con un testo di Sante Ambrosi sul volto umano di Cristo in Dostoevskij. L'autore ci aiuta a capire molti aspetti non ancora svelati o volutamente disconosciuti dell’intera opera dello scrittore russo

28 novembre 2009 | T N



Chi l'avrebbe detto che una casa editrice che edita due riviste on line che si occupano prevelentemente di agricoltura, alimentazione e ambiente - il settimanale "Teatro Naturale" link esterno e il mensile "Teatro Naturale International" link esterno - entra platealmente in scena nel mondo dell'editoria libraria esordendo con un volume anomalo, dedicato addiittura al grande scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij e al suo rapporto con las figura di Gesù Cristo?

Già, chi l'avrebbe mai detto. Eppure accade. "Teatro Naturale" fa parte di un progetto ampio, che non si ferma solo a temi agricoli. Non finiremo mai di stupirvi.

Intanto, ecco il risvolto di copertina del libro.
L'autore è Sante Ambrosi, Sante Ambrosi: è nato a Selva di Progno nel 1936 ed è teologo e storico della filosofia; ma anche editorialista per il settimanale “Teatro Naturale”. Ha pubblicato diversi saggi di teologia morale e collabora attualmente con altre riviste.

Il titolo del libro? Lo scavo interiore. Il volto umano di Cristo in Dostoevskij (pp. 196, euro 15)

Ma ecco come viene presentato il libro nel primo risvolto di copertina:

“Se mi si dimostrasse che Cristo non è nella verità, e se fosse matematicamente dimostrato che la verità non è in Cristo, preferirei comunque restare in Cristo che non con la verità”. E’ quanto ebbe a sostenere, con modi senza dubbio paradossali, ma intimamente sinceri e puri, il grande scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij.

Per lui – come scrive con grande convinzione e autorevolezza lo studioso Sante Ambrosi – l’obiettivo della salvezza può essere reso possibile soltanto nel nome di Cristo. Ed è proprio per tale ragione che Dostoevskij è stato un autore di rottura, impareggiabile per stile e profondità di pensiero.

Con i suoi scritti egli scardinò ideologie e luoghi comuni, tanto che ancora oggi in molti lo celebrano come una tra le figure più grandi e nitide della storia della letteratura mondiale di tutti i tempi. E non meno decisivo è stato anche l’influsso esercitato dalle sue opere attraverso la potenza salvifica espressa in modo mirabile da alcuni dei suoi più rappresentativi personaggi.

Ne consegue che la salvezza non discende solo dall’alto, ma parte anche da noi, da una nostra intima esigenza di verità. La si può scorgere con molta chiarezza praticando uno scavo interiore, scarnificando il profondo di sé, fino ad arrivare al centro dell’anima, dove si può trovare, se la volontà non cede alle paure, la presenza liberatrice di Dio in tutta la sua evidenza e assolutezza.

Fermamente convinto com’è della grande novità di certe intuizioni di Dostoevskij, non ancora pienamente interpretate e comprese nella loro pregnanza antropologica e cristologica, Sante Ambrosi ci aiuta così a capire molti aspetti non ancora svelati o volutamente disconosciuti dell’intera opera dostoevskijana.




Ed ecco infine il secondo risvolto:

Ogni opera dello scrittore russo contiene in sé una miscela esplosiva pronta a far saltare ogni precario equilibrio. Profondamente convinto di individuare in Gesù Cristo l’uomo ideale cui guardare e tendere, nei suoi romanzi ha cercato di immaginare il volto umano di Gesù nelle figure più insospettabili e marginali.

E’ tutto chiaro e ben delineato nella mente di Dostoevskij. Le forze che fondano il dinamismo della vita – la ragione e l’eros, l’anima e il corpo – si trovano in un conflitto latente.

L’uomo che Dostoevskij porta alla luce dal suo viaggio nel sottosuolo, appare un groviglio di contraddizioni che si possono tuttavia definire infinite. Infinite nelle capacità logiche. Infinite nelle pulsioni erotiche. Infinite nei desideri di infinitezza.

E proprio per questo motivo, per conoscere se stesso l’uomo dovrà continuamente lottare e superare i limiti entro i quali è racchiuso. Ed è solo liberandosi da tutti i condizionamenti che si può cogliere il significato, non scontato e non dicibile, della persona umana. La via di uscita c’è. Si trova nel profondo complesso e contraddittorio dell’essere umano, dove albergano e possono trovare forma tutte le potenzialità di riscatto e salvezza.


Non resta altro da fare che leggerlo. Richiedetelo.