Libri
Il libro della domenica: I riciclisti, di Andrea Satta
03 maggio 2009 | T N
Il risvolto di copertina che riportiamo quest'oggi per segnalare il libro della domenica, è tratto dal volume di Andrea Satta, I riciclisti, edito da Ediciclo.
I riciclisti nasce da un progetto teatrale che vede tra le collaborazioni
anche quella di Moni Ovadia. Lo spettacolo sarà in tournée per tutta lâItalia durante il Centenario del Giro ed è in programma il 31 maggio allâAuditorium di Roma con la tappa finale del Giro. Lâomonimo libro è un romanzo tutto da pedalare, che racconta la passione per la bicicletta e te la fa anche cantare, grazie a quattro canzoni inedite dei Têtes de Bois tra cui una con testo di Gianni Mura.
L'autore. Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois. Fa regolarmente il pediatra nella periferia romana e questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza lâopera e la fantasia. Ha fatto il venditore di calendari, il procacciatore di assicurazioni, il manovale, il trasportatore notturno di giornali, il cameriere, in Italia e in Inghilterra, il lavapiatti in Scozia, il lucidatore e guardiano di velivoli dâepoca in Belgio, facendo decine di voli su biplani e mongolfiere. à direttore artistico della Officina Culturale della Regione Lazio â41esimo paralleloâ. Ha ideato e diretto
per dieci anni il Festival Internazionale di Arte su strada âStradaroloâ.
Assieme ai Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco 2002 (come interprete con âFerré, lâamore e la rivoltaâ) e nel 2007 con âAvanti Popâ, un disco e un progetto sul mondo del lavoro con tappe in tuttâItalia e da cui è stato pubblicato un librodvd edito da âIl Manifestoâ.
Ha avuto incontri, contatti e collaborazioni, intense e appassionate con tanta parte dello spettacolo italiano: da Paolo Rossi a Daniele Silvestri, a Moni Ovadia al Banco del Mutuo Soccorso, e poi Marco Paolini, Ascanio Celestini, Mario Perrotta, Giovanna Marini, Assemblea Teatro, Teatro Filodrammatici, Nada, Paola Turci, Ambrogio Sparagna, Lucilla Galeazzi, Sérgio Godinho, Arnoldo Foà , Mauro Pagani, Ulderico Pesce, Stefano Tassinari e tanti altri.
Ha collaborato con âCartaâ e con âIl Manifestoâ per il quale, nellâestate 2008,
ha seguito il Tour de France come inviato, realizzando un singolare reportage.
L'estratto
«La bici di questo campanello era quella di un postino, che la usò per cinquantâanni per portare messaggi dâamore, di guerra, di pace, di morte, di sventure, e anche di speranza fin nelle contrade più lontane. Poi, dopo la pensione fece il guardiano della diga, alla testata della valle.
Pedalò fino allâultimo respiro per vigilare, per fare il fontaniere e per pescare nellâacqua del lago in cui è sepolto.
Sì, perché questo lui chiese che, una volta morto, potesse finire dentro il lago, insieme alla sua vecchia bici.
Come un marinaio in mare. E così è stato. Una barca a remi prese il largo, circondata di piccoli lumini, in una notte tiepida di aprile e mezza luna. Silenzio sulle rive, come fosse solo, ma era convenuta lì tutta la valle. Questo campanello è quel che di lui resta e ha un suono raro.»