Libri
Il libro della domenica: Il viaggio dell'elefante, di José Saramago
19 aprile 2009 | T N
Il libro di cui si propone questa domenica la lettura, prendendo spunto dal risvolto di copertina, è l'ultimo di José Saramago, Il viaggio dell'elefante, pubblicato da Einaudi nella traduzione di Rita Desti.
In un'Europa percorsa dalla riforma luterana, l'elefante Salomone, dono di re João del Portogallo all'arciduca Massimiliano, intraprende un incredibile viaggio che da Lisbona lo porterà , attraverso la Spagna e l'Italia, fino a Vienna, capitale dell'Impero. à accompagnato da Subhro, suo fedele amico e custode, e da una pittoresca carovana di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi.
Tra fiaba e cronaca, il nuovo, straordinario romanzo di Saramago, potente e visionario, delicato e umano.
Siamo a metà del xvi secolo, e nell'Europa tramortita dai venti della protesta luterana fa la sua comparsa l'elefante Salomone, giunto dall'India a stupire le folle ma che adesso, a Lisbona, non fa che «mangiare e dormire».
Sembra una presenza inutile, quand'ecco che João III, sovrano del Portogallo e dell'Algarve, e sua moglie Caterina d'Austria decidono di inviarlo in dono all'arciduca Massimiliano, proprio ora che si trova a Valladolid in quanto reggente di Spagna.
Il regalo viene accettato, e così si procede a organizzare la carovana che dovrà accompagnare il portentoso quadrupede e il suo cornac Subhro prima da Lisbona al confine con la Spagna, e poi da Valladolid fino a Vienna, passando per Genova, Verona, Padova e Innsbruck.
Il romanzo è quindi il racconto di questo viaggio, di questa variopinta comitiva di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi che, in mezzo a molte difficoltà e tra ali di gente entusiasta, ha il compito di scortare il prezioso dono fino a Vienna, dove l'elefante sarà artefice di un «miracolo» squisitamente umano.
Un libro corale, ironico e delicato, che coinvolge il lettore in prima persona, gettandolo, attraverso la forza visionaria della scrittura, nei meandri della Storia in cui tutti siamo immersi.