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“Il Mangiarozzo 2009”, la guida anticrisi alle trattorie e alle osterie d’Italia

Contro il caro-prezzi ci si inventa di tutto. Ora anche uno strumento utile di cui è autore Carlo Cambi. Si raccontano le tavole in cui il mangiare è buono, il conto è onesto e il risparmio garantito

18 ottobre 2008 | T N

Carlo Cambi, l’autore che ha cambiato il modo di raccontare l’enogastronomia riaccendendo i riflettori su trattorie e osterie d’Italia e sulla cucina tradizionale e di territorio, torna in libreria con una nuova puntata del suo racconto dell’Italia da mangiare a prezzi onesti.

Il 16 ottobre è uscita per i tipi della Newton Compton Editori Il Mangiarozzo 2009 l’antiguida alle trattorie e osterie d’Italia che fa risparmiare. Sì, perché quest’anno c’è una novità: i lettori che si presenteranno con una copia della guida in alcuni ristornati recensiti nel Mangiarozzo, riceveranno uno sconto sul prezzo del pasto che va dal 5 al 20 % oppure, in altri casi, un omaggio che può essere un bicchiere di vino, un sacchetto di biscotti fatti in casa, un dessert, un formaggio.

“Per questo – dice Carlo Cambi – devo ringraziare i ristoratori. Sono loro che hanno accettato di fare uno sconto ai nostri lettori. Si sono resi conto che il Mangiarozzo è uno strumento che ha consentito loro di aumentare la clientela e oggi, in tempi di vacche magrissime, vogliono offrire ai loro clienti che sono anche lettori del mio libro, un segno tangibile della loro gratitudine. Pensate che c’è un ristoratore di Cortona che ha creato un antipasto apposta per i lettori e ha deciso di proporlo gratuitamente solo a chi si presenta al ristorante con la copia del Mangiarozzo in mano. Per me questo è il successo più importante. Facendo il Mangiarozzo mi ero prefisso di mettere insieme osti-clienti-lettori-recensori in un circuito virtuoso dove i ruoli potessero essere scambiati per restituire alla cucina il suo vero valore di accudimento, di nutrimento, di scambio di affetti. Mi pare che se spontaneamente i ristoratori offrono un vantaggio ai lettori del Mangiarozzo vuol dire che questa comunità si è realizzata. E credo che accada perché io nel libro non dò giudizi, ma solo consigli. Non sono un giudice dei ristoranti ma solo un cronista”.

Il Mangiarozzo 2009 continua ad occuparsi solo di osterie e trattorie, di quelle tavole dove il mangiare è tradizionale e di territorio e dove il conto non supera i 40 euro. Per l’edizione 2009 gli indirizzo sono ancora aumentati (siamo a quota 1500) e il volume è stato rinnovato per oltre la metà delle recensioni e degli indirizzi inseriti. Come è costume del Mangiarozzo a collaborare al volume sono stati chiamati i lettori che hanno fornito moltissime recensioni, segnalazioni e anche critiche che si sono tradotte in esclusioni di alcuni ristoranti, in verifiche di altre.

Insieme a Carlo Cambi alla stesura del volume hanno collaborato Petra Carsetti, storica “spalla” dell’autore, e Giulia Canuto una giovanissima dell’enogastronomia cresciuta alla “scuola” di Carlo Cambi.

In contemporanea con il Mangiarozzo 2009 a fine ottobre esce nelle librerie anche l’altro volume di Carlo Cambi Le ricette e vini del Mangiarozzo 2009. Sono quasi 500 ricette spiegate dagli osti e dai trattori d’Italia completamente nuove. E per ogni piatto viene suggerito l’abbinamento di un vino. “Anche questo libro – nota Carlo Cambi – è la conferma che l’alleanza virtuosa tra cronista dell’enogastronomia e cuochi e cuoche d’Italia si può fare. Loro mi regalano i segreti di cucina perché si fidano di me e soprattutto perché sanno che i lettori che provano a rifare a casa questi piatti alla fine diventano clienti dei loro ristoranti. Sono ormai alla terza edizione de Le ricette e i vini del Mangiarozzo e ho proposto oltre mille ricette tradizionali di territorio che sono effettivamente realizzate e offerte nelle trattorie e nelle osterie d’Italia. Credo che sia un’operazione di recupero e rivalutazione della nostra cucina territoriale di grande valore culturale. Spero che anche in questo caso il mio intento prima o poi si realizzi. È quello di ridare dignità al rapporto agricoltura-cucina, è quello di ridare visibilità al sapere materiale delle nostre cuoche e dei nostri cuochi, è quello di difendere dalla globalizzazione cattiva le nostre peculiarità, attraverso una rivalutazione delle identità gastronomiche che sono anche identità culturali e antropiche. E mi par di capire che molti si stanno accorgendo di questa esigenza come molti cominciano a contestare la necessità di dare voti ai ristoranti. Non penso – continua Carlo Cambi - solo a Gualtiero Marchesi che ha rifiutato le stelle, ma penso alla ferocissima critica che Hughes Johnson ha fatto degli score sul vino, alla figuraccia di Wine Spectator, alla crisi di credibilità in cui si dibattono le guide gastronomiche. Da direttore di Vie del Gusto ho fatto un sondaggio tra i lettori sul ruolo delle guide: ho scoperto che oltre la metà degli appassionati di cucina le compra, ma solo il 20% le usa per scegliere il ristorante perché gli altri si fidano del consiglio degli amici e il 75% di chi ha risposto al sondaggio dice che vorrebbe guide senza giudizi, ma con consigli ragionati e motivati. Credo che il successo del Mangiarozzo stia proprio in questo: dà consigli e non dà giudizi, si alimenta del passaparola e soprattutto difende la cucina di tradizione e a prezzi accessibili. E da quest’anno fa anche concretamente risparmiare”.