Libri
Libri ghiotti sul cibo per entrare nell'ottica delle vacanze estive
Da leggere con gusto. Ecco una serie di volumi per chi ha deciso di non rinunciare alla cultura anche nei momenti di relax (2. continua)
28 giugno 2008 | T N
Come ogni anno, vi consigliamo alcune buone e utili letture per lâestate 2008.
Dopo la prima puntata dedicata ai libri per gli amanti degli animali (link esterno), ecco un'altra ondata di testi, questa volta espressamente legati al cibo.
Eric Schlosser, Fast food nation. Il lato oscuro del cheeseburger globale, Il Saggiatore
Vi siete mai chiesti perché mangiare in un fast food è così economico? Oppure perché i panini di McDonald's hanno tutti lo stesso retrogusto? O come si realizza una patatina fritta perfetta? Dalla Cina al Brasile, da Tahiti alla Germania, ovunque campeggiano le insegne dei fast food. I ristoranti sono luminosi, il servizio è rapido, i bambini possono giocare e portarsi a casa dei regali: dov'è il trucco? In questo libro troverete le risposte a tutti questi interrogativi, scoprendo come l'industria del fast food sia ormai un unico e gigantesco sistema economico dai mille tentacoli, in grado di modificare radicalmente la produzione e il consumo di cibo, l'economia, la cultura dei paesi in cui è presente.
Aa. Vv., Cibo, cultura e identità , a cura di F. Neresini e V. Rettore, Carocci
I contributi raccolti nel volume convergono sul tema centrale della relazione fra cibo, cultura e identità nel contesto della società italiana contemporanea. Avendo ormai risolto il problema dell'alimentazione sotto il profilo della sussistenza, la considerevole attenzione di cui il cibo è oggetto nel nostro panorama culturale si può ricondurre, almeno in parte, entro il quadro della costante tensione verso una migliore qualità della vita: il cibo diventa così anche un piacere estetico, una componente niente affatto secondaria del vivere bene. La ricercatezza del gusto e l'attenzione al benessere non sono però sufficienti a comprendere la centralità delle pratiche alimentari. Dietro al consumo del cibo si nasconde infatti anche la costante ricerca di un segno di distinzione e dunque di identificazione, il bisogno di risorse sempre nuove con cui placare l'incessante richiesta di riconoscimento che proviene dalla debolezza delle nostre identità .
Gianni-Emilio Simonetti, Le figure del godimento. Cultura materiale e arti cucinarie, DeriveApprodi
La tavola è stata il nostro primo altare, oggi è una biblioteca che non sappiamo più leggere. Un tempo la fame guidava gli uomini alla ricerca di se stessi, poi venne l'apparente abbondanza mercantile e gli atti alimentari sono degenerati in rappresentazioni che la modernità ha risolto in un puro desiderio senza oggetto. Dai buoi delle pitture rupestri di Lascaux ai macinati di c.a.n.i. (composti alimentari non identificabili), con i quali nell'indifferenza generale si confeziona la stragrande quantità di alimenti del XXI secolo, non sono passati che un pugno di secoli. Eppure, mai come oggi il cibo è pura forma, non più soddisfazione di un bisogno e neppure appagamento di un desiderio. Una forma che ha perduto ogni legame con quella rete di significati sovrapposti al cibo che ha fatto la storia della nostra 'cultura alimentare'. "Se da una parte c'è la grande massa dei consumatori di c.a.n.i., dall'altra c'è un'élite di gourmet - intesa proprio nei termini con la quale la descrive José Ortega y Gasset - per la quale il valore di un alimento non è riconosciuto, se non quando questo è perduto e seppellito dentro un coacervo d'informazioni catastrofiche. A questo punto la sua protezione segue le modalità ottocentesche della conservazione e della restaurazione museale delle opere d'arte".
Jim Mason, Peter Singer, Come mangiamo. Le conseguenze etiche delle nostre scelte alimentari, Il Saggiatore
Nei paesi occidentali prezzo, confezione e messaggi pubblicitari sono i fattori principali che determinano le scelte alimentari di milioni di individui. Molte persone ignorano che banali acquisti quotidiani possano avere un impatto devastante sull'ambiente, sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche e sul trattamento riservato agli animali negli allevamenti intensivi. Per illustrare concretamente le conseguenze etiche e sociali di tali scelte, gli autori hanno selezionato e analizzato i comportamenti di tre famiglie americane dalle abitudini alimentari molto differenti: una che si rifornisce presso un grande supermercato e frequenta abitualmente i fast food, una che acquista preferibilmente alimenti biologici e infine una che segue una dieta rigidamente vegana. Grazie a un'accurata indagine sul campo, gli autori hanno verificato la provenienza di tutti gli alimenti in questione, scontrandosi a volte con l'omertà delle multinazionali. Consapevoli del fatto che non tutti i lettori diventeranno vegetariani, offrono infine alcuni suggerimenti utili per scegliere prodotti che causino meno sofferenza possibile ad altri esseri viventi.
Aa. Vv., Il gusto riflessivo. Verso una sociologia della produzione e del consumo alimentare, a cura di E. Battaglini, Bonanno
Nella società del rischio, che tipo di relazione esiste tra rischi alimentari e stili di consumo? Quali conoscenze hanno a disposizione i consumatori su questo tema? Da dove le mutuano? E in quale rapporto si trovano cibo, status, corpo e cultura? Questo volume frutto dell'interazione disciplinare tra sociologi, economisti agrari ed economisti ambientali tenta di fornire delle risposte a queste e ad altre domande sia sul piano teorico che su quello empirico. Il libro è infatti corredato dai risultati di una ricerca condotta con tecniche sia qualitative che quantitative su un campione di 800 consumatori italiani. Si tratta di un lavoro pionieristico che in Europa ha pochi altri riscontri: in esso si tenta di superare la distanza tra la teoria agro-alimentare e la sociologia dell'alimentazione, attraverso le dimensioni che i rischi, e le variabili culturali e socio-economiche che li influenzano, hanno assunto nella tarda modernità .
Mario Giordano, Siamo fritti. Truffe, inganni e altri veleni nel piatto, Oscar Mondadori
La cucina è diventata spettacolo: si moltiplicano game show quotidiani, reality show, riviste enogastronomiche, libri di cucina e guide su cuochi e ristoranti. Fioccano riconoscimenti di qualità , marchi di garanzia, timbri ufficiali. Quella del mangiare (e bere) bene e naturale è l'ultima grande moda che piace a tutti, uomini e donne, giovani e vecchi, di destra e sinistra. Ma, sostiene Giordano, c'è qualcuno che usa la nostra (giusta) passione per il cibo per truffarci. Giornalista cresciuto alla scuola di Vittorio Feltri e Gad Lerner, inviato del "Giornale" e dal 2000 direttore di "Studio Aperto", Giordano propone un'inchiesta feroce sul mondo enogastronomico.
Donald Altman, Cibo per il corpo, nutrimento per lo spirito. Suggerimenti per ritrovare giorno per giorno l'equilibrio interiore attraverso un'alimentazione consapevole, Armenia
L'autore ci offre in questo libro, attraverso una nutrita serie di suggerimenti e spunti di riflessione, l'opportunità di introdurre la pace e l'armonia nella nostra vita grazie al cibo: smettendo di usarlo per riempire lo stomaco e utilizzandolo per nutrire lo spirito; imparando che mangiare è un opportunità per rilassarsi e ritrovare uno stato di grazia; riscoprendo i rituali legati all'alimentazione. Le meditazioni proposte traggono ispirazione dall'insegnamento di varie religioni, fra le quali il cristianesimo e il buddhismo. Il principio fondamentale è quello dell'alimentazione consapevole, che dà spunto al lettore di scoprire come mangiare possa diventare, al di là del mero bisogno fisico, un affascinante premessa alla ricerca del benessere. Il libro consta di 365 capitoletti, uno per ogni giorno dell'anno, divisi in sette temi, uno per ogni giorno della settimana.
Carlo Petrini, Buono, pulito e giusto. Principi di nuova gastronomia, Einaudi
C'è chi ancora pensa ai gastronomi come a una cricca di mangioni egoisti, incuranti di ciò che sta loro attorno. Certo, il cibo può e dovrebbe essere un piacere, ma mangiare, ci fa riflettere Carlo Petrini, è anche "un atto agricolo": selezionando cibi prodotti con criteri che rispettino l'ambiente e le tradizioni, favoriamo la biodiversità e un'agricoltura equa e sostenibile. Di conseguenza, se nutrirsi è un "atto agricolo", produrre dev'essere un "atto gastronomico" conforme ad almeno tre criteri essenziali: buono, pulito e giusto. Attraverso frammenti autobiografici intercalati a meditate riflessioni, cifre e proposte concrete, l'autore ci fa comprendere quanto è ampia oggi la galassia delle discipline che gravitano intorno al cibo.
Elio Muti, Il cibo tra istinto e ragione, Riza
Una guida completa, semplice e innovativa, che ci aiuta a riconoscere il cibo giusto, per mantenerci in forma e salute. Come? Riscoprendo i due strumenti che l'uomo ha da sempre a sua disposizione: l'istinto e la ragione, due personaggi fondamentali nella vita di ciascuno che svolgono il compito vitale di individuare e soddisfare i propri bisogni... Oggi, a causa delle manipolazioni psicologiche (famiglia, pubblicità ecc.) e biochimico fisiche (trattamenti industriali e casalinghi dei cibi ecc.) l'istinto è sempre più disorientato nell'individuazione dei veri bisogni nutrizionali. Questo libro ci insegna a ritrovare un giusto rapporto con istinto e ragione, l'equilibrio alimentare e il benessere psicofisico.
Felicity Lawrence, Non c'è sull'etichetta. Quello che mangiamo senza saperlo, Einaudi
Un reportage di forte impatto su tutto ciò che ignoriamo (a nostre spese) a proposito del cibo. In maniera analoga alla fondamentale inchiesta di Eric Schlosser sul Fast food, l'autrice risale, curiosa e precisa, lungo le filiere della produzione alimentare più comune. Ne emerge un quadro triste, a tratti scandaloso: gran parte del settore agro-industriale è povero di gusto, ingiusto, inquinante, socialmente iniquo, potenzialmente pericoloso per la nostra salute. Non è che sia troppo tardi per cambiare sistema e per questo si tratta di un'inchiesta preziosa. Certo lo scollamento tra produzione e consumo, la mancanza di informazioni sul nostro cibo, hanno raggiunto livelli tali - come già sosteneva il Manifesto di Slow Food del 1989 - da sfiorare l'estinzione, erodendo la biodiversità del pianeta che è invece da salvaguardare con le unghie e con i denti. Il cibo come specchio della nostra civiltà : se siamo ciò che mangiamo, dovremmo iniziare a disperarci? (Carlo Petrini)
"Uno degli obiettivi che mi sono proposta di raggiungere con questo libro è dimostrare l'interconnessione dei vari problemi legati al cibo. Ciò che è meglio per assicurare lo sviluppo sostenibile dei paesi poveri risulta essere il meglio anche per la difesa dell'ambiente. Ciò che meglio tutela i diritti delle altre popolazioni preserva al meglio anche la nostra salute. E guarda caso, anche il gusto ci guadagna. Se solo riuscissimo a superare tutte le definizioni ultrasemplicistiche di cibo a basso prezzo, potremmo cambiare il sistema attuale. In pratica, questo significa cambiare il nostro modo di fare acquisti tenendo presenti tre principi fondamentali: acquistare cibo locale, di stagione e in modo diretto". (Felicity Lawrence)
Klaus E. Muller, Piccola etnologia del mangiare e del bere, Il Mulino
I guai dell'umanità cominciano da una mela che non si doveva mangiare: per dire quanto siano centrali per i singoli come in generale per le civiltà il mangiare e il bere. Il libro lumeggia il tema curiosando nel regime alimentare delle società tradizionali, quelle nomadi dei cacciatori raccoglitori come pure quelle stanziali dei coltivatori allevatori, e attinge alla Bibbia, alle fiabe, ai racconti popolari, all'indagine etnologica. Un percorso che tocca moltissime stazioni: il ruolo cerimoniale del cibo; il paradiso come luogo dove scorrono il latte e il miele ma dove cresce anche l'albero del frutto proibito; le offerte riparatrici e l'agnello sacrificale; il paese della cuccagna; l'etichetta a tavola e le regole dell'ospitalità ; i molti significati del banchetto; l'attaccamento alla cucina della mamma come paura della diversità e ricerca dell'appartenenza; le numerose relazioni tra cibo e sessualità ; il cibo come strumento di guarigione del corpo (le diete terapeutiche), di salvezza dell'anima (mangiate e bevetene tutti) o al contrario di possibile dannazione (i tabù alimentari); la pratica estrema del cannibalismo; la letteratura gastronomica. Ne viene un divertente e vivace repertorio delle forme e dei significati inesauribili e a volte inaspettati che la sfera dell'alimentazione assume nella nostra vita.
Paola Cadonici, Cibo, costume e dintorni. Riflessioni su gusti alimentari e disgusti comportamentali dei nostri giorni, Rubbettino
L'Autrice è psicologa, psicoterapeuta e logopedista. Ha scritto, tra gli altri, i seguenti saggi: "L'alchimia della balbuzie", "La lettura (strumento di educazione vocale) e la voce (fondamento della lettura)", "Il linguaggio della voce. Voce, parola, musica", "Sano, sanissimo anzi ammalato. La voce emotiva della malattia psicosomatica", "Sua Maestà la disubbidienza. Riflessioni per genitori stanchi di fare i sudditi", "La voce. Dall'immaginario al reale. Tra arte, mito e fiaba". In "Cibo, costume e dintorni" esamina il rapporto tra comportamento e abitudini alimentari.
Vandana Shiva, Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali, DeriveApprodi
Il diritto all'autoproduzione, a consumare in base alle priorità culturali e a criteri di sicurezza, è stato reso illegale dalle nuove regole del commercio globale. Al contrario, il diritto delle multinazionali a imporre cibi nocivi è stato generalizzato. Il diritto al cibo, alla sicurezza alimentare e alla difesa della propria cultura è considerato una limitazione al commercio estero. Un totalitarismo alimentare che può essere bloccato solo da una democratizzazione dei sistemi di produzione e di consumo dei beni alimentari. Occorre riprenderci il diritto alla conservazione dei semi e della biodiversità . Il diritto di proteggere la terra e le sue diverse specie.
I LIBRI PER L'ESTATE 2008
Non solo quattro zampe. I libri per chi ama gli animali: link esterno