Libri
"BOCCAMURATA" IN TERRA DI SICILIA, UNA INTENSA STORIA D'AMORE TRA FRATELLI
Nuovo romanzo per Simonetta Agnello Hornby. Tito, grande e ricco patriarca siciliano, è alla guida di un pastificio di famiglia, fonte di ricchezza ma anche di forti tensioni. L'uomo si trova così a dover ripercorrere il proprio passato, fino a trovare la "stanza di nessuno"
17 febbraio 2007 | Antonella Casilli
Biblide, presa da passione per l’apollineo fratello,
lo amò non come una sorella un fratello,lo amò come non doveva.
Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, XI, vv.455-456
Non si può parlare dei libri di Simonetta Agnello Hornby senza parlare di lei.
Palermitana d’origine, inglese d’adozione l’avvocato Agnello Hornby parla inglese con accento siciliano (almeno quando vuole far contento il papà ), scrive in un italiano dove il suo dialetto d’origine non rappresenta l’elemento folcloristico ma il segno evidente per la contestualizzazione della storia.
La conoscenza approfondita delle due lingue rende possibile mettere al bando ogni inglesismo che noi spesso siamo costretti a utilizzare non per inutile esterofilia, ma perché la massiccia diffusione dell’inglese fa si che non ci si impegni più a rendere in italiano alcuni concetti.
Dove l’Agnello parla di mezzo tempo “hai pensato di estendere il mezzo tempo al pastificioâ€, qualsiasi italiano direbbe part time, fermo restando le personali variazioni sulla pronuncia.
E questo un piccolo spunto sull’elemento biografico della scrittura dell’autrice.
Anche il suo essere avvocato dà al libro una caratterizzazione fondamentale.
La storia è forte, è una grande storia d’amore tra fratelli.
L’attività di avvocato della Agnello è peculiare alla capacità di trattare con equilibrio le umane vicissitudini. L’ avvocato è portatore di una cultura critica, di un'attitudine a non accettare le verità precostituite perché in grado di utilizzare un confine mobile tra il cosiddetto bene ed il cosiddetto male. Queste caratteristiche dell’Agnello avvocato, asservite alla sua funzione narrativa arricchiscono il suo narrare di anticonformismo costruttivo.
Tito, grande e ricco patriarca siciliano, alla guida di un pastificio di famiglia, fonte di ricchezza ma anche di tensioni in seno ad una famiglia complicata si trova a dover ripercorrere il passato per aiutare l’omonimo nipote che deve riprodurre il proprio albero genealogico per presentarsi alla classe.
Tito deve affrontare il proprio passato: chi è stata sua madre; l’unica certezza che lo ha accompagnato sin dalla più tenera età è l’affermazione del padre “tu madre non ne hai. Devi sapere che io la amai immensamente e tu sei figlio di una donna per bene. Non potemmo sposarciâ€.
Una svolta a questa indagine interiore la dà l’arrivo di Dante, il figlio di una cara amica della sorella del padre di Tito.
Dante è in possesso di una carpetta che contiene la corrispondenza tra le due donne, si raccontano molto ma non fanno nomi.
Ho sottolineato questa circostanza perché il lettore attento a questo punto potrebbe rivedere la storia di Biblide che affida alla lettera l’oneroso compito di svelare al fratello Cauno il proprio amore incestuoso prima di dissolversi nelle lacrime trasformandosi in una fonte.
Dai tempi di Ovidio la parola, scritta o parlata ha avuto per le donne una valenza taumaturgica e salvifica.
Non succede in questa storia “l’emozione di essergli vicina mi rende muta†ed ancora “mi sono votata ad una vita di silenzioâ€.
Credo che in questa circostanza si percepisca l’essenzialità dell’ambientazione siciliana. E’ una terra dove forte è l’attitudine al silenzio. Solo il non detto può trasformare l’accadimento in non avvenuto.
Rinvangando nella memoria Tito rivede la stanza del padre, la Stanza di Nuddu: la stanza di nessuno.â€Dove nulla avviene gli aveva insegnato il padreâ€.
Piccoli ed incisivi commenti dell’autrice, sempre discretamente alle spalle del lettore danno l’esatta dimensione del suo pensiero. “Quell’amore assumeva la normalità che non avrebbe dovuto appartenergliâ€.
Simonetta Agnello Hornby, Boccamurata, Feltrinelli, pp. 271, 15 euro