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GIUSTIZIATELI SUL CAMPO, LETTERATURA E BANDITISMO DA ROBIN HOOD AI GIORNI NOSTRI

Raffaele Nigro ha pubblicato per Rizzoli un volume sulla figura del bandito: Li briganti facevano li guappi, sfoggiavano tutti da signori granni, speravano di fare altri ricatti ma Gesù Cristu li mandò malanni

22 novembre 2006 | T N

La figura del bandito è fra le più ambigue e controverse della storia. Da personaggio leggendario circondato da un alone romantico come Robin Hood – il gentiluomo che rubava ai ricchi per donare ai poveri – al malvivente sanguinario che semina il terrore e calpesta la legge, come il terribile brigante Gasparoni, il bandito è sempre riuscito a ritagliarsi una posizione di spicco nel nostro immaginario. Che sia il difensore del popolo angariato dai potenti, o più banalmente un coraggioso furfante che ignora i vincoli del diritto, incarna in sé l’aspirazione universale dell’uomo alla libertà, e non può fare a meno di alimentare con le sue gesta una fiorita mitologia.
La letteratura di ogni epoca, la pittura, e – ultimo ma solo in ordine di tempo – il cinema, si sono accostati con una molteplicità di vedute, interpretazioni e invenzioni al fenomeno del brigantaggio. Da Roque Guinart a Karl Moor a Garibaldi a Pancho Villa, da Fra’ Diavolo a Salvatore Giuliano, per culminare con Che Guevara, divenuto l’eroe simbolo di un’intera generazione, questi personaggi così diversi tra loro per ispirazione e intenti hanno praticato, nei secoli, forme di lotta e di rivolta che gli studiosi hanno successivamente classificato sotto le etichette di banditismo, brigantaggio e ribellismo.
Del resto gli studi approfonditi su questo fenomeno sono recenti, e la prima analisi impostata in modo scientifico risale agli anni Sessanta del Novecento. Per questo l’opera di Raffaele Nigro appare ancora più meritoria e coraggiosa. Nel mare magnum di eventi e di storie, Nigro ha intrapreso il difficile compito di raccogliere e catalogare in uno studio unitario e imprescindibile la letteratura del e sul banditismo, scritta in Italia dal medioevo ai giorni nostri. Essenziali i riferimenti alle altre letterature, così come i legami e le contaminazioni continue con le altre arti, che portano l’autore a compiere una comparazione sistematica fra le più varie culture ed espressioni. Scaturisce da quest’analisi una riflessione puntuale e critica sulle motivazioni di un fenomeno affascinante, romantico e drammatico insieme. Riflessione che diviene politica, sui temi del brigantaggio postunitario, sulla Questione Meridionale e sugli influssi esercitati sul ribellismo armato del nostro tempo, ma che è anche storica nella ricostruzione di un percorso analizzato spesso in modo frammentario, e sociale, in quanto orbita intorno a una figura che resta sempre, universalmente, umana.



Salvatore Nigro, Giustiziateli sul campo, Rizzoli, pp.700, euro 26