Libri

UN NATALE TRA I LIBRI, FINO ALL’EPIFANIA. CON I CONSIGLI DELLA REDAZIONE E DI ALCUNI TRA I NOSTRI COLLABORATORI E AMICI

Regalatevi un libro, anzi più di uno. Non solo per voi, anche per le persone che vi sono care. Non c’è infatti miglior regalo di un libro. Ecco dunque i titoli non condizionati dal mercato editoriale, quelli che abbiamo scelto perché considerati buone letture

16 dicembre 2006 | T N

Quest’anno non proponiamo le solite novità editoriali. Può capitare, certo, che qualche libro sia uscito da poco, ma i consigli di lettura che qui di seguito leggerete sono scaturiti soprattutto da un criterio di scelta indipendente dalle logiche di mercato. Iniziamo dal nostro critico letterario Antonella Casilli, e, a seguire, i consigli della Redazione e di alcuni tra i collaboratori e amici.
Il nostro proposito era di proprorre un unico libro a persona. Non tutti si sono adeguati, però va ugualmente bene. Non abbiamo censurato i buoni propositi di chi ha accolto il nostro invito, anche perché qualche titolo in più va sempre bene. Gli italiani non leggono, allora occorre stimolarli di continuo




ANTONELLA CASILLI
Scegliere un solo libro è difficile, ma non percorrerò facili sentieri aggirando la domanda e prospettando una rosa di alternative. Il libro è il regalo al quale ricorro più spesso, lo reputo un atto d’amore verso chi lo riceve, come dire “ti conosco, so cosa gradisci, te lo offro”.
Implica una conoscenza del significato che chi lo riceve da' alla parola evasione, sostanzialmente sono due categorie, chi per evasione intende una lettura impegnata, che richiede grande concentrazione e quindi una totale abdicazione dal contingente, per lasciarsi coinvolgere nella dimensione letteraria e chi, per evasione, intende invece un momento di svago ameno. I bestseller sono tutti concentrati in questa categoria e la scelta è ampia, ampissima, personalmente non li leggo, non ne parlo e sono sicura che ai loro autori non importi e, dall’alto delle centinai di copie vendute ogni settimana, non prestano neanche uno sguardino a questa semplice amante dei libri che cerca disperatamente di far proselitismo di narrativa colta.
La scelta della strenna per il primo gruppo è un tantino più coinvolgente e mi da maggior soddisfazione i piani bassi delle classifiche ne sono affollati.
E’ di questi giorni un saggio adatto a tutti, (mi riprometto di parlarne ancora) .
Per i tipi di Mondatori Edmondo Berselli ha pubblicato Venerati maestri, operetta morale sugli intelligenti d’Italia.
Perché questo libro, definito sulla quarta di copertina un libro per ridere su una cultura da piangere, farà divertire e pensare sia chi, per usare parole dell’autore, accetta con facilità l’egemonia degli infallibili, cioè il conformismo che domina le questioni di gusto, sia chi appartiene alla nicchia in cui, “non si legge Il codice da Vinci, non si comprano i romanzi di Andrea Camilleri, si è indifferenti al potere arcano dei bestseller”.
E’ impossibile se si ha un pò di autoironia non riconoscersi in qualche categoria rappresentata, i personaggi di cui si parla, avverte beatamente l’autore “non sono che una trasposizione simbolica delle loro figure reali”.



LUIGI CARICATO
Per un periodo come il Natale, quale miglior lettura di Mo Yan, il mio autore culto. Di lui consiglio i quattro libri finora tradotti in Italia, tutti editi da Einaudi.
Peccato sia introvabile L’uomo che allevava i gatti. Sono invece disponibili, in edizione economica, sia il celeberrimo Sorgo rosso, sia Grande seno, fianchi larghi. Ma per nutrirsi di una buona e feconda lettura, in vista del Natale, consiglio in particolare l’ultimo titolo, Il supplizio del legno di sandalo, ch’è poi uno spaccato impietoso sulla natura dell’uomo, attraversata e pervasa com’è dal male.
Straordinariamente efficace la nota dell’autore in chiusura.
Ne riporto le prime righe: “Le lunghe descrizioni dei terribili supplizi che si trovano in questo libro hanno lo scopo di far conoscere al lettore la barbarie e gli orrori che si sono verificati nel corso della storia, per risvegliare in lui un cuore compassionevole”.
Non anticipo nulla della storia. Si tratta di un romanzo epico, come d’altra parte tutti quelli di Mo Yan.
Perché Il supplizio del legno di sandalo in tempo di Natale?
Perché è necessario far superare gli infelici luoghi comuni che tendono ad alterare la vera natura dell’uomo, facendola apparire diversa da quella ch’è, edulcorandola con atteggiamenti ipocriti e falsamente affettuosi e di stampo “umanitario”.
Ecco, dunque, come conclude il cinese Mo Yan, nato a Shandong nel 1955, la sua nota finale: “Soltanto chi conosce il male può evitarlo: soltanto conoscendo il demone che si nasconde nel cuore umano si può diventare santi”.

Non solo Mo Yan. Ecco un altro volume da non perdere, si tratta di una autrice molto apprezzata da seguire con attenzione e curiosità. Ogni libro di Bianca Garavelli va salutato infatti con grande gioia. Anche l’ultimo suo romanzo pubblicato per Avagliano, Amore a Cape Town, ci regala forti emozioni. La protagonista è una donna avvenente di mezza età che intraprende un viaggio in Sud Africa alla ricerca dell’amore, quello vero e profondo. Ciò che emerge, è un ritratto lucido e spietato di una generazione, quella dei quarantenni, incapaci di vivere la dimensione dell’abbandono fiducioso e totale nell’altro; o forse, vien da pensare che sia solo un’illusione credere nell’amore in generale, quello tra uomo e donna, ovverosia in un amore capace di fondere in un’unica realtà due anime e due corpi. La protagonista è una donna ammaliata dalla Grande Anima del Viaggio, ma in questo caso il viaggio che lei compie non è soltanto materiale, è anche interiore, volto alla ricerca di un senso profondo non solo dell’esistere, anche del relazionarsi in modo autentico con gli altri. Nel romanzo della Garavelli colpisce soprattutto la capacità di scavo psicologico, come pure la levità di una scrittura che sa unire brillantemente una robustezza di riflessioni sui temi forti della vita a una lettura spensierata, semplice e immediata della realtà.



MENA ALOIA
Scelgo Olive Comprese di Andrea Vitali, edito da Garzanti.
All’inizio della lettura si è tentati di odiare colui che appare essere il protagonista, ma poi una serie di innumerevoli altri personaggi fanno dimenticare il crudele Agostino.
Un’intera cittadina, Bellano, diventa protagonista insieme ai suoi gatti e ai suoi piccioni.
Tanti i soggetti descritti, da semplici “imbecilli” di paese a tenere eroine inaspettate. La lettura scorre velocemente ed è come passeggiare in un piccolo centro ed osservare ed ascoltare i pensieri degli abitanti.
Non si corre in questo modo il rischio di dimenticare o confondere i nomi perché i nomi non hanno importanza. È la vita nella sua totalità che in questo romanzo viene raccontata.


ADA FICHERA
Un’atmosfera malinconica e un’oscurità permanente durante tutta la durata del racconto. Sono i tratti che emergono maggiormente dal bellissimo romanzo La visitatrice di Maeve Brennan, per Rizzoli, nella traduzione di Ada Arduini.
Un libro piccolo ma carico di emozioni, un’indagine seria e accorata nel profondo dell’animo umano che scorre piacevolmente con un’eleganza linguistica rilevante.
La visitatrice è il racconto del rapporto conflittuale e difficile tra una nonna, la signora King, e la nipote, Anastasia, che è la protagonista del romanzo; il tutto ambientato in una Dublino triste, piovosa e cupa così come è altrettanto cupa ed oscura la casa della signora King dove si svolge gran parte della narrazione.
Ciò che colpisce di questo piccolo romanzo, oltre al modo in cui sono presentati e rappresentati i particolari dalla Brennan, è la sensibilità con la quale emergono le riflessioni, acute, attente, dettagliate, ma delicate e velate. Velate dalla malinconia e dal senso di solitudine e di abbandono che emergono dal microcosmo domestico (che è la casa della nonna) e che escono dalle pagine del libro arrivando dritte al cuore del lettore.
Una realtà familiare e umana analizzata “al microscopio” in un’oscurità che pesantemente permane e nella quale le attenzioni per la nipote si esauriscono in una busta con i soldi e in una transazione bancaria.
La Brennan, collaboratrice del “New Yorker”, è ancora poco conosciuta in Italia, e soprattutto lo era prima dell’estate 2005, durante la quale questo romanzo è divenuto un “caso letterario” nel nostro paese. La visitatrice non ha tardato infatti a conquistare i lettori italiani, soprattutto i più “raffinati”, perché è un libro riuscito e davvero speciale.


ERNESTO VANIA
Il mondo del vino è variegato e curioso, metterlo in narrativa è una scommessa. Ecco perché sono rimasto molto incuriosito dal Romanzo del vino di Roberto Cipresso. Il nettare di bacco può davvero suscitare emozioni una risposta non celebrale ma istintiva. Ecco che un approccio meditativo al vino, una lettura, che non sia tecnico-scientifica o informativo-divulgativa, rappresenta una novità nel panorama editoriale italiano. Piccoli racconti, il dottor Merlot, il tennista Chardonnay, i cugini Cabernet, storie di vita. Se in ogni tempo e in ogni luogo la civiltà è cominciata con una vigna, è perchè niente è più vivo del vino.




GRAZIANO ALDERIGHI
Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano c'è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela.. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell'altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare. Ragionevoli dubbi di Carofiglio Gianrico è un thriller psicologico, appartenente al buon vecchio genere del giallo. La felicità dell'intreccio narrativo, la trama intrigante, l'attenta caratterizzazione dei personaggi sono gli ingredienti vincenti di questo racconto in cui la verosimiglianza nella ricostruzione del sistema processuale e dell'inchiesta giudiziaria conferiscono una marcia in più al racconto.
Oltre a questo appassionante romanzo suggerisco anche un vecchio classico, che non può cadere mai di moda, che consente di conoscerci meglio, il nostro rapporto con la tecnologia e con i nostri simili. Io Robot di Isaac Asimov non è solo fantascienza, ma è una proiezione della nostra realtà. Le tre leggi della robotica potrebbero anche essere considerate le fondamenta su cui costruire una nuova società. Io Robot è però anche una raccolta di stupende storie, ironiche, tenere, commoventi e divertenti.


GIAMPIETRO COMOLLI
Viaggio intorno al gusto, di Luca Vercelloni, edito da Mimesis di Milano.
Vercelloni è un esperto di marketing alimentare, molto diretto e schietto, anche pragmatico.Quindi studioso, ma realista che affronta come il gusto delle persone e dei consumatori varia, si modifica, affronta la vita e tutto quello che ci sta attorno, dal sacro al profano, dai misteri di una cucina civile alla cucina nuova di matrice francese. Inizia con i sensi del gusto e termina con il gusto dei sogni per parlare di abitudini a tavola, dell'incivilimento, degli stimoli della fame non solo verso la corporeità, della sopravvivenza e del privilegio di poter gustare cose nuove. Non è un ricettario, ma un percorso sensibile, attualizzato e approfondito, "odissea”, dice l'autore, "fra il gusto delle corti ristrette e il gusto dell'edonismo di massa, per arrivare a credere che Ermes, dio bugiardo dei sogni, si diverte solo se gioca”.

Di viole e liquirizia di Nico Orengo, edito da Einaudi.
Orengo è torinese, ma ama tutto il Piemonte e ne conosce vizi e virtù, sprofonda il suo attento sguardo letterario nelle menti tradizionali del mondo contadino langarolo, fino a pensare che un esperto sommelier francese possa cogliere quelle sfumature ed essenze, fra un filare e l'altro, della verità delle cose, degli affetti, dei momenti di svago. E' una storia ricca di personaggi, da taxisti a enologi, da scrittori a una giovane ostessa, dal carattere fiero, ma fragile di fronte ai ricordi che la fa esplodere riportandola alla vita. Grazie alla comparsa del sommelier straniero in terra di tanti produttori ed esperti di vino. E' un paradosso fra vino e amore, fra tristezze personali e storie da raccontare, fra profumi di viole e una gonna color liquirizia.

Buono, pulito e giusto, di Carlo Petrini, edito nella collana "gli struzzi" di Einaudi. E' un affresco - critico e pensoso - di una situazione del sistema produzione e consumo del cibo nel mondo, attraverso un diario personale di conoscenze che fanno di Carlo Petrini non tanto il fondatore di Slow Food , quanto un eroe europeo distante dall'entourage. Sono frammenti autobiografici di oltre 25 anni dedicati alla cultura dei prodotti , dei gastronomi e dei produttori - sempre con piglio critico - , dei cambiamenti obbligatori per fattori economici globali, della salute del nostro mondo e della necessità che ilcibo resti e sia alimento e piacere per una maggioranza. Infatti non bastano proclami, ma le meditate riflessioni aiutano a pensare che bisogna creare un nuovo progetto che sia buono, pulito e giusto, dove produrre nei campi e in cucina è sempre un atto di cultura gastronomica, ma anche epistemologica.

Un'ottima annata di Peter Mayle, edito da Garzanti. L'autore esalta la sua Provenza con una storia di vita semplice fra un giovane scapolo che perde il lavoro nella uggiosa e cruda City di Londra e i vari personaggi di una cittadina del Luberon nel sud della Francia dove eredita dallo zio una "vigna", senza conoscere nulla del vino. E' il racconto delle attrazione del vino, della filopsicologia del vino, della attenzione che un territorio dedica al vino compreso il continuo riferimento ai caratteri dei personaggi del "paese" con effetti e cause che si susseguono. Si sente la voglia o il sogno di cambiare vita, pervade l'attenzione di uno stile di vita più rilassato, ma l'autore sottolinea anche antipatie e simpatie, sotterfugi e avidità, tipiche fra paesani. Max decide di provare, ha intuito, trova qualche amico e forse l'amore con una ristoratrice in un susseguirsi di eventi. Emerge un senso "francese" di appartenenza al vino, come la definizione di un calice di Champagne:" un drink per ottimisti".


G. F. GIUNCHI
Ecco qualche titolo di autori sicuramente intelligenti, ironici ed un po' "eretici", secondo me, c'è un gran bisogno di letture di questo tipo:
Carlo M. Cipolla, Allegro ma non troppo edizioni il Mulino, un saggio sulla stupidità umana, che è una gioia leggere.

Manuale di Epitteto, appena uscito da Einaudi con il commento di Pierre Hadot. da quasi duemila anni un gran libro che ebbe anche una traduzione di Leopardi.

Friedrich Durrenmatt, La morte di Socrate, Il minotauro. Una partita a scacchi con A. Einstein, e poi tutti gli altri titoli: un grande scrittore mai abbastanza lodato.
Max Aub, Delitti esemplari, sul filo dell'assurdo e dell'onirico.

Non dimentichiamo i poeti, e allora due tra i più grandi: Emily Dickinson, Silenzi edizione Feltrinelli, A. Puskin, Poesie, edizioni Bur Rizzoli.
Per chi vuole "sentire" sul serio che cos'è l'ispirazione!

Infine, mi è balenato alla mente un altro gioiello di Durrenmatt, Nel cuore del pianeta, edizioni Macos Y Marcos. Per me da non perdere.


CARLOTTA BALTINI ROVERSI
Penso a Catherine Clément, con La terra soffre, per le edizioni Longanesi. È passato qualche anno da un viaggio iniziatico attraverso le grandi religioni del mondo, e Teo, il protagonista, è un medico al servizio della causa umanitaria ed ecologista. Sta mettendo a punto la partecipazione a un concorso indetto da una prestigiosa fondazione quando gli giunge la notizia che sua zia Marthe versa in gravi condizioni di salute. Teo salta sul primo aereo e corre a Delhi per assisterla. Arrivato a destinazione, scopre che la donna è sicuramente molto malata, ma solo d’amore. Proprio come il nostro tormentato pianeta, che sembra destinato all’autodistruzione. Visto che la zia è in netta ripresa per via delle affettuose attenzioni del nipote, Teo decide di partire insieme con lei.
Ha inizio un itinerario nei luoghi più sofferenti della Terra, che da Delhi portano a Benares, sulle spiagge del mar d’Aral, in Camerun e poi in Canada. Lungo la strada Teo conoscerà una galleria di personaggi bizzarri quanto saggi, con i quali si confronterà sulle tematiche ambientali più scottanti, riuscendo a farci appassionare persino alla danza della fissione nucleare. Un viaggio che è come sempre ricerca di risposte profonde, alcune delle quali si celano forse negli occhi verde arancio di una giovane donna.


FRANCESCA RACALMUTO
Un’immersione nel Salento, con Rosso taranta, di Angelo Morino, edito da Sellerio. Il noto ispanista, nonché traduttore di scrittori latinoamericani come Gabriel García Márquez, Mario Vargas Llosa, Osvaldo Soriano, Manuel Puig, scende nella terra del rimorso, quello che poco meno di cinquant’anni fa era stato brillantemente affrescato da De Martino. Così, ora seguendo le orme della vecchia spedizione antropologica, il romanzo di Morino, ritmato su un tempo doppio soggettivo e oggettivo insieme, segna il ritorno nel paese delle tarante.


ALBERTO GRIMELLI
La Cina è oggi. Volgere lo sguardo a est, molto a est, è assolutamente necessario, per capire le dinamiche che sconvolgono il mondo ma anche per interpretare i segnali che vengono da un grande Paese con le sue mille sfaccettature, le sue identità, i suoi connotati che spesso ci sfuggono o che rifiutiamo e rifuggiamo.
Ecco che conoscere il passato cinese ci può aiutare a permearne i segreti, se poi a condurci in questo tortuoso percorso è un giornalista di esperienza come Federico Rampini ecco che potremmo affrontare il viaggio senza timori.
Mao Tse Tung è un leader che ha lasciato un'impronta indelebile. La sua rivoluzione ha cambiato la Cina, ha contribuito a trasformare radicalmente le condizioni di vita di centinaia di milioni di persone: il popolo più numeroso del pianeta. Ma allo stesso tempo, sotto Mao il popolo cinese ha subito tragedie e sofferenze atroci. Oggi il bilancio degli storici è pressoché unanime nel considerarlo responsabile di un numero immane di vittime, probabilmente fino a 70 milioni di morti. Ma nonostante questo dato, come ben ci illustra Rampini in L’ombra di Mao, nella Cina contemporanea il mito del Grande Timoniere resiste, soprattutto nella forma di colui che ha scacciato l'invasore giapponese e ha fondato una repubblica popolare unita e stabile. Mao, insomma, è stato trasfigurato in un mito patriottico. Federico Rampini attraversa la Cina e le sue regioni confinanti sulle tracce di Mao. Ripercorre i luoghi in cui si è svolta la vicenda storica del Grande Timoniere: dalla regione natale dell'Hunan, fino al Tibet che si vide invaso dalle sue truppe nel 1950; dalla Pechino della rivoluzione culturale, raccontata attraverso la testimonianza di chi è sopravvissuto, fino alla Corea del Nord, che del maoismo è un tragico epigono, per raccontare in che modo un solo uomo ha dato forma a un paese e quale è stata la sua pesante eredità.
Il secolo cinese non sarà dominato solo dalla Cina. L'impetuoso sviluppo economico conosciuto negli ultimi anni da quello che fu l’lmpero celeste ha infatti coinvolto molti paesi asiatici, primo fra tutti l'India. Nell’Impero di Cindia Rampici ci illustra come l'ex colonia britannica sta rapidamente diventando una nuova grande potenza economica: la diffusa conoscenza della lingua inglese e un buon tasso di istruzione tecnico-scientifica ha fatto sì che molte aziende americane e inglesi abbiano deciso di delocalizzare nel territorio indiano alcuni servizi fondamentali e che siano nate non poche delle più importanti aziende informatiche del pianeta, tanto che persino Microsoft ha recentemente deciso di spostarvi la propria produzione.