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"HO VOGLIA DI TE", LO DICE FEDERICO MOCCIA E TUTTI, PIACCIA O MENO, CI CREDONO

Ci credono e corrono in libreria per un best-sellers già annunciato le lettrici e i lettori pazzi dell'autore di "Tre metri sopra il cielo". Tornano Babi e Step. Tornano - afferma lo scrittore - perché la distanza ha senso solo se poi ci si guarda di nuovo negli occhi.

10 febbraio 2006 | T N

Arriva, sempre per Feltrinelli, l’attesissimo seguito di Tre metri sopra il cielo. Perché nessuna storia finisce mai davvero. E a volte si trasforma in ciò che non avresti mai potuto immaginare. Step è partito e sta per tornare. Sta per scoprire che niente è mai uguale a come lo avevi lasciato. O meglio, a come ricordavi che fosse. Così tutto cambia e rivela la sua vera faccia. Step sulla sua moto per le strade di Roma, ritrova la banda dei Budokani, cresciuta e forse diversa. Schello, Lucone e gli altri, sempre ribelli ma un po’ più consapevoli… Il dolore lascia dei segni dentro, prima ancora che sulla pelle. Anche Babi troverà delle risposte. Step imparerà che non sempre, in amore, sappiamo ciò che vogliamo davvero. Anche quando ci sembra d’essere sicuri. Scopriremo che il perbenismo è solo il tentativo inutile di rendere perfetto ciò che non lo è, che non può esserlo in nessun modo. Lo capirà sulla sua pelle la famiglia Gervasi. Scopriremo anche che il rapporto interrotto tra un figlio e sua madre può riservare risvolti inaspettati. E se tutto esplode e non va come doveva, c’è sempre spazio per un sorriso e per ricominciare. Federico Moccia torna col suo stile diretto e intenso a mostrarci come il presente si intreccia sempre al passato, prima di diventare futuro. Un futuro non scontato. Perché nemmeno l’amore lo è mai.

Questo quanto viene riportato per il lancio del volume in libreria; e noi, elttori poco inclini a seguire le mode, che posizione assumiamo? Leggerlo, non leggerlo? La risposta migliore è la seguente: meglio i libri di Moccia piuttosto che le barzellette di Totti o le battute su carta dei tanti comici. Diversamente, un libro che consigliamo, sempre dell'editore Feltrinelli è Napoli siamo noi di Giorgio Bocca. Questo libro fa riflettere: la malattia più grave di Napoli non è la camorra, ma come in tutto il Sud, il Centro e il Nord, è l’immoralità e la vigliaccheria della politica, che cerca il consenso costi quel che costi, che fa finta di non vedere.
Leggere per condividere.