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CON PIETRO BERRA LA POESIA SI FA POLITICA
“Circola oggi un’evidente voglia di poesia civile, di presenza del poeta nelle cose del proprio tempo", scrive opportunamente Maurizio Cucchi nella prefazione al volume edito da Luca Pensa
03 dicembre 2005 | T N
âQuesto è uno dei pochi libri già maturi tra quelli dei molti trentenni che ci confortano con la loro passione per la poesiaâ. Così scrive Maurizio Cucchi nella prefazione di Poesie politiche, raccolta del comasco Pietro Berra pubblicata da Luca Pensa, editore di Cavallino, in provincia di Lecce, nella collana "Alfa-Omega" diretta da Stefano Donno, che si prefigge di monitorare a 360 gradi quanto stia succedendo di nuovo nel panorama letterario nazionale.
âCircola oggi unâevidente voglia di poesia civile, di presenza del poeta nelle cose del proprio tempo", sottolinea Cucchi. "E credo - aggiunge - sia unâesigenza profonda, non una semplice moda. Dâaltra parte il poeta, sempre, ha il diritto e il dovere di essere interprete, con i mezzi della poesia, del tempo in cui vive. Specie se è un tempo in confuso movimento come il nostro. Pietro Berra dimostra lâautenticità di questâesigenza, anche se il carattere politico delle sue poesie non è da intendersi in senso restrittivo, bensì aperto alla complessità del reale nelle sue manifestazioni articolate e moltepliciâ.
Lâopera di Berra, che ha allâattivo altre due raccolte e una biografia del poeta Giampiero Neri, si articola in cinque sezioni - "Guerre e pace", "Lâimpero dei sensi di colpa", "La questione settentrionale", "Bestiario di un vegetariano" e "Fiumi sotterrati" - in cui lâimpegno civile va a braccetto con lâironia e lâattualità con la memoria. Il risultato è âun libro vario e inquieto, ma omogeneo per lâesattezza del tonoâ.
Pietro Berra, Poesie politiche, Luca Pensa Editore, collana "Alfa-Omega", pp. 122, euro 12