Italia

In ricordo di Angelo Vassallo, il volto sano del Sud

"Hanno ammazzato un sindaco coraggioso e onesto", ha dichiarato il ministro Giancarlo Galan. Contro la cultura dell'omertà, rendiamo il nostro pubblico disprezzo alle mafie

11 settembre 2010 | T N

Angelo Vassallo

E' necessario prendere una dura posizione contro la camorra, la 'ndrangheta e in generale contro tutte le mafie. I primi a doverlo fare sono i cittadini del Sud d'Italia. Anche perché c'è ancora da sconfiggere quell'insana cultura del silenzio che continua a resistere tra la gente.

L'omertà equivale ad appartenere intimamente alle mafie, non significa soltanto pavidità e insulsaggine: è il chiaro segno di una appartenenza a una cultura di stampo mafioso. Si è mafiosi se si è omertosi.

E' vero che chi parla o agisce viene ammazzato, ma non è neppure degno di considerazione se afoga la propria coscienza nel silenzio.

Anche il ministro delle Politiche agricole è intervenuto per ricordare e rendere omaggio a un uomo caduto per il suo alto senso dell'onestà. “Con Angelo Vassallo - afferma Galan - scompare un amministratore coraggioso e onesto del Sud dell’Italia, che ha fatto del proprio territorio, così ricco e così complesso, motivo di lotta e di orgoglio. Il suo assassinio è l’attacco alle istituzioni e a chi, come Vassallo, ha inteso spendere parte della propria esistenza a combattere il crimine e la disonestà occupando nella maniera più trasparente possibile il ruolo affidato dai cittadini. A Vassallo va il commosso saluto e il più sentito ringraziamento mio personale e del mio Ministero, con cui in diverse occasioni il sindaco di Pollica ha lavorato, garantendo sempre il massimo impegno e raggiungendo ottimi risultati. Non ultima la battaglia per il riconoscimento Unesco della Dieta mediterranea quale patrimonio immateriale dell’umanità, così importante soprattutto per le regioni di quel Meridione che lui tanto ha amato”.