Italia
Alimentazione, Unione consumatori: fare luce sul caro pasta
17 dicembre 2009 | C. S.
âUna class-action contro i pastai per il rimborso del maggior costo pagato dai consumatori di pasta dal 2006 al 2008â è quanto potrebbe accadere se, dopo lâaccertamento del cartello anticoncorrenziale, fossero anche stabilite responsabilità penali a carico delle industrie del settoreâ. Eâ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dellâUnione Nazionale Consumatori, commentando lâinchiesta in cui sono finite nel mirino della Guardia di Finanza le cinque più grandi aziende italiane produttrici di pasta.
âAl centro dellâindagine âspiega Dona- lâaumento ingiustificato del prezzo della pasta cresciuto dal 2007 ad oggi del 50% (pesando per più di cento euro per ogni famiglia): lâipotesi di reato alla quale lavora la Procura di Roma sarebbe lâarticolo 501 bis del codice penale, vale a dire manovra speculativa sul prezzo delle merciâ
âCi auguriamo âprosegue il Segretario generaleâ che lâindustria della pasta, messa ancora con le spalle al muro dalla nuova indagine, collabori a pieno con gli inquirenti ed interrompa la strenua difesa dellâindifendibile: in questi ultimi mesi hanno davvero fatto una brutta figura accampando ogni genere di giustificazione, giungendo ad accusare il Presidente Antonio Catricalà di protagonismo, minacciando â più o meno velatamente - il rischio di dover ridurre i posti di lavoro.
âMolto meglio farebbero i pastai âconclude Dona- a ridurre i prezzi di vendita del prodotto, prendendo atto di essere stati colti con le mani nel sacco (di farina).
Fonte: Sonia Galardo