Italia

Le associazioni oliandole contro il Dlgs 194/08

Una dura lettera al Mipaaf e al Ministero della salute per contestare il decreto legislativo e chiedere un intervento urgente

14 febbraio 2009 | T N

Unaprol e Aifo hanno reagito.
Di fronte allo scenario che migliaia e migliaia di olivicoltori e frantoiani inferociti e vessati cessassero l’attività hanno preso carta e penna e messo sull’avviso i Ministeri competenti.

Siamo in grado di riportarvi alcuni brani della lettera.

“Da una lettura del regolamento comunitario n. 882 del 2004, da cui il decreto trae origine, appare chiaro l’interesse della Comunità Europea alla tutela della “salute e del benessere degli animali quali fattori importantio per la qualità e per la sicurezza degli alimenti.”
Il settore interessato sembra essere, dunque, quello zootecnico nel quale rientrano tutte le attività inerenti la produzione di alimenti di origine animale (carne, uova, latte, pesce, selvaggina…) comprensiva di tutte le fasi della produzione, dai mangimi, alla macellazione, al confezionamento ecc.
Tale interpretazione, inoltre, sembra essere confortata dal disposto di cui all’articolo 1,2 del Regolamento Ce 882/2004 che espressamente vieta l’applicazione del Regolamento medesimo au controlli ufficiali volti a verificare la conformità alle norme sull’organizzazione comune del mercato dei prodotti agricoli.
Si ritiene dunque, che il decreto legislativo n. 194/2008, abbia erroneamente allargato l’ambito applicativo del Regolamento Comunitario, inserendo una norma di chiusura (l’Allegato A sezine 6) nella quale sono inclusi, tra i soggetti passivi della tassazione, tutti gli “Stabilimenti non ricompresi nell’allegato IV sezione B del Reg. CE 882/04”.


Diplomaticamente si può affermare che le associazioni hanno contestato un’erronea interpretazione del Reg. Ce 882/04.

Ora la prossima mossa spetta ai Ministeri interessati, in particolare quello retto dal ministro Sacconi, che dovrebbe emanare a breve un decreto e una circolare applicativa relativamente al Dlgs. 194/08.