Italia

Il rito di san Martino passa per le cantine. Soddisfatti gli enoturisti

In cinquantamila hanno accolto la proposta del Movimento Turismo del Vino, per una domenica all’insegna dei sapori della terra. Sono 150 le cantine coinvolte in dodici regioni

15 novembre 2008 | T N

La prima edizione di San Martino in Cantina, il nuovissimo evento ideato dal Movimento Turismo del Vino nazionale, è piaciuta ai 50mila enoturisti che hanno trascorso una piacevole domenica nelle cantine italiane aderenti al Movimento Turismo del Vino, alla scoperta dei nuovi vini e delle atmosfere più intime che le cantine sanno regalare, soprattutto in questo periodo dell’anno.

Non solo vino novello, ma anche vini delle grandi annate, bruschette fatte con olio d’oliva nuovo, caldarroste e appuntamenti gastronomici con i vignaioli che hanno aperto le porte delle loro cantine attirando visitatori attenti ed interessati ai prodotti di qualità, ma soprattutto capaci di apprezzare le virtù del vino.

San Martino in Cantina, alla sua prima esperienza, promette, dunque, di diventare il secondo grande appuntamento del Movimento Turismo del Vino dopo Cantine Aperte, il fortunatissimo evento sempre firmato MTV e che ogni anno, da sedici anni, richiama migliaia di visitatori.

Come per Cantine Aperte anche per San Martino in Cantina il pubblico è costituito prevalentemente da giovani desiderosi di conoscere non solo il vino, ma anche la sua nascita e i gustosi abbinamenti al cibo e da famiglie con bambini, che hanno deciso di trascorrere un’assolata giornata di novembre in campagna.

“San Martino in Cantina –precisa il Presidente del Movimento Turismo del Vino Chiara Lungarotti- ha confermato l’importanza di aprire le cantine per far conoscere il vino ed il suo territorio. In tutte le regioni aderenti, dal Nord al Sud Italia, abbiamo registrato una importante presenza di gruppi che, con l’occasione dell’evento, hanno organizzato gite alla scoperta delle ricchezze turistiche dell’area. Questo ci sembra un dato importante, perché come tutti i prodotti tipici, anche il vino diventa ottimo strumento di marketing territoriale”.







Fonte: Sedicieventi